type='text/javascript'/>Donate window.setTimeout(function() { document.body.className = document.body.className.replace('loading', ''); }, 10); Infodatasets di Cinzia Palmacci. Il blog del cittadino informato : Cosa sono i dati aperti? A che servono? A quale legislazione fanno riferimento?

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martedì 16 gennaio 2024

Giornata internazionale degli open data 5 marzo 2024 Stati Uniti


Se ritieni che tutti i tipi di dati debbano essere accessibili a tutti, allora l'International Open Data Day, che si svolge in una data stabilita ogni anno dall'Open Data Organization, è proprio per te! Quest'anno si svolgerà il 5 marzo. Gli open data sono un concetto fondato sul fatto che i dati sono gratuiti e accessibili a tutti in qualsiasi momento. Questa giornata è stata istituita oltre un decennio fa con l’obiettivo di celebrare l’utilizzo degli open data in tutto il mondo.


STORIA DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DEGLI OPEN DATA


Prima di parlare della giornata vera e propria, dobbiamo darvi una comprensione rapida e più approfondita del concetto di dati aperti. Con la tecnologia che trascende con il passare dei giorni, le nostre vite diventano sempre più in mostra e i dati importanti di cui abbiamo bisogno sembrano essere sempre più nascosti. Il concetto di dati aperti cerca di sradicarlo completamente.


Gli open data sono l’ideologia secondo cui alcuni dati dovrebbero essere gratuiti e facilmente accessibili, oltre ad essere disponibili per l’uso e la ripubblicazione da parte di chiunque senza restrizioni di copyright o brevetti. In poche parole, il concetto di dati aperti consente il libero accesso e utilizzo dei dati.


La tipologia di dati presi in considerazione può variare da mappe o formule scientifiche, a dati molto importanti come dati medici e dati governativi aperti (OGD). Ciò significa automaticamente che questo concetto può essere utilizzato tanto per il danno quanto per il bene. Tuttavia, i sostenitori dei dati aperti incoraggiano il libero accesso e il riutilizzo di questi dati senza restrizioni, ma con il controllo del tipo di riutilizzo, sradicando così la possibilità che dati importanti vengano utilizzati per ragioni sbagliate.


È apparso per la prima volta nel 1995, ma era stato argomento di conversazione nel mondo della ricerca molto prima. Ricercatori, scienziati, analisti e sviluppatori ritengono che il libero accesso ai dati creerà un aumento della produttività nei campi della scienza e della tecnologia. Questo perché persone provenienti da tutto il mondo potranno vedere e riutilizzare liberamente i dati per espandere la ricerca in questi campi.


L'International Open Data Day è stato proposto e fondato nel 2010 e da allora ha fatto molto per incoraggiare l'uso dei dati aperti nelle comunità. La data viene scelta annualmente dai membri del gruppo di governo e i risultati sono aperti all'uso e al riutilizzo da parte di chiunque.




ATTIVITÀ DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DEGLI OPEN DATA


Partecipa a un evento


In questo giorno, l'Organizzazione Open Data pianifica vari eventi fisici e virtuali. La bella notizia è che non è necessario essere nel campo scientifico o tecnologico per partecipare! Visita il loro sito web per saperne di più su questi eventi e su come partecipare.


Organizza un evento


Se sei un insegnante o membro di un'azienda che fa affidamento sulla conoscenza e sull'utilizzo dei dati, puoi organizzare il tuo evento open data personale. L'Organizzazione Open Data ti offre alcune soluzioni per far risaltare il tuo evento. Visitate il loro sito web per ulteriori informazioni.


Scopri di più sui dati aperti


Vi abbiamo dato solo la punta dell’enorme iceberg dei dati aperti. Prenditi un po' di tempo oggi per scavare tu stesso. Ci sono tonnellate di informazioni e risorse online per istruirti sull'intero concetto e su come si applica a te.


5 FATTI SUI DATI CHE TI SCONVOLGERANNO

E' abbastanza recente


Oltre il 90% dei dati che utilizziamo attualmente sono stati creati negli ultimi due anni.


Google risponde molto


In media, Google elabora oltre 40mila query di ricerca al secondo.


Può raggiungere la Luna


Se i dati creati ogni giorno venissero masterizzati su DVD, potrebbero essere impilati per raggiungere la Luna due volte.


Gli utenti di Facebook ne creano molti


Si stima che ogni giorno gli utenti di Facebook condividano circa 30 miliardi di contenuti.


È più grande di quanto pensi


Creiamo la stessa quantità di dati che sono stati lì dall'inizio dei tempi fino al 2003, ogni due giorni.



PERCHÉ AMIAMO LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEGLI OPEN DATA
Il concetto di dati aperti è importante


I dati aperti come concetto generale sono, di per sé, importanti per tutti noi. Ci consente di avere accesso facile e gratuito ai dati da utilizzare e riutilizzare come riteniamo opportuno. Questa giornata incoraggia l’uso degli open data come strumento essenziale per la crescita delle comunità.


È importante fare ricerca


Uno dei vantaggi principali degli open data è che danno spazio all’espansione della ricerca. L'accessibilità dei risultati dei dati consente a scienziati, ricercatori, analisti e così via di vedere e sviluppare questi dati esistenti, aumentando la ricerca complessiva.


Promuove la trasparenza


Viviamo in un'epoca in cui non conosciamo veramente il tipo di dati raccolti su di noi e nemmeno per cosa vengono utilizzati. Questa giornata promuove la trasparenza dei nostri dati, e ancora di più per i dati pubblici aperti.
2024: martedì 5 marzo

SALVA LA DATA! 2-8 MARZO 2024

L'Open Data Day (ODD) è una celebrazione annuale degli open data in tutto il mondo. Gruppi provenienti probabilmente da ogni paese creano eventi locali il giorno in cui utilizzeranno i dati aperti nelle loro comunità. ODD è guidato dalla Open Knowledge Foundation (OKFN) e l'edizione di quest'anno è co-organizzata dai membri dell'Open Knowledge Network.

Per aumentare la rappresentanza di culture diverse, dal 2023 offriamo l'opportunità alle organizzazioni di ospitare un evento Open Data Day nella data migliore tra il 2 e l'8 marzo.

Tutti gli output sono aperti a chiunque possa utilizzarli e riutilizzarli.

Focus tematico: dati aperti per promuovere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).

Dopo il riconoscimento di CKAN come bene pubblico digitale, nel 2024 esploreremo come i dati aperti siano un attore chiave nel contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite.

Registra il tuo evento
Unisciti alla comunità qui 👇

sabato 25 novembre 2023

Contesto normativo dei dati aperti (link al passaggio del mouse)

Di seguito sono elencati i riferimenti normativi e di indirizzo riguardanti i dati aperti sia del contesto internazionale che di quello europeo e nazionale.


Riferimenti normativi nazionali


Il Capo V del CAD è dedicato ai dati delle Pubbliche Amministrazioni, mentre l’articolo 1 fornisce specificatamente le definizioni di “formato aperto” (lettera l-bis) e di “dati di tipo aperto” (lettera l-ter).


Attuazione della Direttiva 2019/2014/UE relativa all'apertura dei dati e al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico che ha abrogato la direttiva 2003/98/CE


Titolo III - Capo III – Art. 33, 34, 35 - Strategia di gestione del patrimonio informativo pubblico per fini istituzionali.


Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, che modifica il Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 in materia di trasparenza della pubblica amministrazione.


Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.
Nell’ambito della normativa sulla trasparenza l’articolo 7 “dati aperti e riutilizzo” dispone che i documenti, le informazioni e i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria per il decreto legislativo n. 33/2013, resi disponibili anche a seguito dell’accesso civico, siano pubblicati in formato di tipo aperto senza altre restrizioni se non l’obbligo di citare la fonte e di rispettarne l’integrità.




Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione è il documento di indirizzo che delinea una strategia condivisa con gli attori della trasformazione digitale del Paese: Pubblica Amministrazione, cittadini, imprese, mercato, mondo della ricerca. Il Piano triennale 2021-2023 rappresenta la naturale evoluzione dei Piani precedenti, introducendo alcuni elementi di novità connessi all’attuazione del PNRR e alla vigilanza sugli obblighi di trasformazione digitale della PA. La prima edizione (2017-2019) poneva l’accento sull'introduzione del Modello strategico dell’informatica nella PA e la seconda edizione (2019-2021) si proponeva di dettagliare l’implementazione del modello, il Piano triennale 2020-2022 era focalizzato sulla realizzazione delle azioni previste e sul monitoraggio dei risultati.
Riferimenti normativi e linee guida regionali


La pagina Riferimenti normativi e linee guida regionali raccoglie la documentazione che regola le politiche di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico. Le informazioni sono riportate in una tabella sinottica che offre una visione d’insieme del contesto regionale.
Riferimenti normativi europei


La recente Direttiva relativa all’apertura dei dati e al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico rifonde la precedente Direttiva PSI, recependo i profondi cambiamenti tecnologici e sociali avvenuti negli ultimi cinque anni.


Modifica la direttiva 2003/98/CE relativa al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico (direttiva PSI – Public Sector Information) con l’obiettivo di favorire il riutilizzo dei dati per finalità commerciali e non commerciali. Nel delineare il proprio ambito di applicazione, la Direttiva evidenzia specifiche esclusioni facendo altresì salve alcune peculiari discipline tra cui, in particolare, quella sulla protezione dei dati personali, quella sulla proprietà intellettuale, etc..


Direttiva 2003/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 novembre 2003 relativa al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico, che detta un complesso minimo di norme in materia di riutilizzo dei documenti in possesso degli enti pubblici degli Stati membri.
Documenti di Indirizzo


La Commissione, avendo realizzato l’importanza del patrimonio informativo, punta ad innovare il mercato unico europeo attraverso la Digital Single Market strategy. Tra le principali priorità strategiche rientra l’adozione di un quadro normativo che punti ad incoraggiare e agevolare il riutilizzo dei dati prodotti dal settore pubblico, anche per finalità commerciali, minimizzando eventuali vincoli giuridici, tecnici e finanziari.


Orientamenti sulle licenze standard raccomandate, i dataset e la tariffazione del riutilizzo dei documenti.


La Comunicazione è parte della strategia europea di Digital Single Market. L'iniziativa mira a promuovere il miglior uso possibile delle potenzialità di dati digitali a vantaggio dell'economia e della società attraverso il superamento delle barriere che impediscono la libera circolazione dei dati, al fine di realizzare un mercato unico europeo.


La Strategia Europea per i dati mira a creare uno spazio unico europeo dei dati, in cui i dati personali e non personali, compresi quelli riservati, siano sicuri. Allo stesso tempo vengono previsti infrastrutture e strumenti anche di interoperabilità e di scambio transfrontaliero, atti a stimolare una generale crescita economica attraverso il riutilizzo dei dati, fatte salve le norme che regolano la privacy, la tutela dei dati personali e il diritto alla concorrenza.


Principi FAIR costituiscono le linee guida e migliori pratiche sviluppate a livello europeo per garantire che i dati, o qualsiasi oggetto digitale, siano Findable / Rintracciabili, Accessible / Accessibili, Interoperable / Interoperabili e Re-usable / Riutilizzabili.
Contesto internazionale degli Open Data


Il piano di azione italiano che definisce attività e impegni dell’Italia quale membro di Open Government Partnership, iniziativa internazionale multilaterale per l’apertura, la trasparenza e la partecipazione civica.


L'Open Data Charter è una iniziativa multi-stakeholder di portata internazionale in cui diversi Paesi e Città, tra cui l'Italia, si impegnano a ad attuare politiche di apertura del patrimonio informativo delle pubbliche amministrazioni.

giovedì 9 novembre 2023

Online il nuovo dataset PNRR

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OpenCUP

Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economicaPresidenza del Consiglio dei Ministri
Unione Europea
Agenzia Coesione Territoriale
Pon Governance

Unione Europea
Agenzia Coesione Territoriale
Pon Governance




È online il nuovo dataset OpenCUP sui progetti di investimento pubblico registrati nella banca dati CUP e classificati come interventi candidati ad essere finanziati o cofinanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I dati in questione, si riferiscono a tutti i progetti d’investimento pubblico identificati dal Codice Unico di Progetto (CUP) e associati già in fase di generazione del codice, da parte dagli enti responsabili degli interventi, al PNRR.

Si ricorda, infatti, che recentemente, il corredo informativo dei progetti all’interno del Sistema CUP, è stato implementato da ulteriori campi per associare gli interventi al PNRR come la Tematica, che classifica la Missione, la Componente e la Misura di investimento, il Sub-investimento e i Target previsionali per tutte le linee di intervento. Tale associazione al PNRR non è obbligatoria ed è riferita a un’indicazione fornita dall’utente al momento della richiesta del codice.

I dati oggetto del rilascio open data, rappresentano infatti tutti gli interventi candidati nell’ambito del PNRR, ma che potrebbero non essere ammessi ai finanziamenti del Piano e successivamente finanziati da altre misure di spesa. Per la lista definitiva dei progetti PNRR, si rimanda agli elenchi ufficiali emanati dalle Amministrazioni responsabili dei finanziamenti.

• Pagina di accesso agli opendata:

 

OpenData

La pubblicazione in formato elaborabile dei dati relativi ai progetti di investimento pubblico (Lavori Pubblici, Incentivi alle imprese e Contributi per calamità naturali) finanziati con risorse pubbliche (nazionali o europee), private o con strumenti di finanza di progetto (mista o pura) risponde all'esigenza di aumentare la trasparenza della Pubblica Amministrazione, promuovere la diffusione di dati che riguardano l'azione pubblica e favorirne il riutilizzo nell'ottica dell'Open Government.


Nuovo dataset PNRR  - Aggiornamento Maggio 2023

E' disponibile l'aggiornamento del dataset sui progetti classificati come interventi PNRR. 

Si ricorda che i dati pubblicati rappresentano gli interventi candidati nell'ambito del PNRR, ma che potrebbero non essere ammessi ai finanziamenti del Piano e successivamente finanziati da altre misure di spesa. 

Aggiornamento dataset PNRR (53,2 MB)

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Nuovo dataset PNRR  - Aggiornamento Gennaio 2023

E' disponibile l'aggiornamento del dataset sui progetti classificati come interventi PNRR. 

Si ricorda che i dati pubblicati rappresentano gli interventi candidati nell'ambito del PNRR, ma che potrebbero non essere ammessi ai finanziamenti del Piano e successivamente finanziati da altre misure di spesa. 

Aggiornamento dataset PNRR (44,9 MB)

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Nuovo dataset PNRR  - Aggiornamento Novembre 2022

Si sottolinea che i dati oggetto del rilascio open data, rappresentano gli interventi candidati nell’ambito del PNRR, così come segnalati dai soggetti titolari dei singoli interventi in fase di generazione CUP, ma che potrebbero non essere ammessi ai finanziamenti del Piano e successivamente finanziati da altre misure di spesa. Per la lista definitiva dei progetti PNRR, si rimanda agli elenchi ufficiali emanati dalle Amministrazioni responsabili dei finanziamenti.

Focus Tematica e Indicatori e Target (zip 41mb) 

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On-line l'aggiornamento di agosto 2022 (!)

In questa pagina sono pubblicate risorse open data elaborate anche in tabelle separate.

Lavori pubblici, Incentivi e Contributi per calamità naturali: dati al 01.01.2023

- Progetti (zip - 500 mb) - dataset relativo ai corredi informativi dei progetti

- Localizzazione (zip - 57 mb) - dataset relativo alle localizzazioni dei CUP

Soggetti (zip - 828 kb) - dataset relativo alle anagrafiche dei Soggetti titolari/richiedenti dei CUP

Fonti di copertura (zip - 80 mb) - dataset relativo alle fonti di copertura finanziaria associate ai CUP

Link interoperabilità (zip - 1,5 mb) - dataset relativo ai CUP che presentano link ad atri portali open data

Va precisato che i dati pubblicati sono il frutto di un lavoro intrapreso dal 2003 con l'istituzione di una banca dati per la richiesta telematica del Codice Unico di Progetto (Legge n. 3 del 2003) quale strumento necessario per il funzionamento del Sistema di Monitorare gli Investimenti Pubblici-MIP (Legge n. 144 del 1999).

Occorre tener presente che lo scarico dei data set disponibili in questa pagina deve essere eseguito tenendo presente l'ingente quantità di dati in essi contenuti, si consiglia quindi di scegliere la "porzione" dei dati di interesse in relazione alle analisi da svolgere.

Si fa presente che il Gruppo di Lavoro OpenCUP esegue giornalmente un'attività di bonifica dati volta ad innalzare la qualità del contenuto pubblicato. La presenza di tale attività è tracciata nella scheda progetto con l'etichetta a piè di pagina "il corredo informativo di questo CUP è stato visionato, almeno parzialmente." Sempre per gli stessi motivi si è scelto di aggiornare il dataset su base mensile.

Nota bene: gli URL dei singoli progetti presentano questo schema:

https://opencup.gov.it/portale/progetto/-/cup/

come esplicitato il separatore utilizzato nel file .csv è il Pipe (|)

* la codifica utilizzata è 7bit ASCII

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Nuove nature di Progetto

Acquisto di beni e servizi, sottoscrizioni di capitale e contributi a privati (dati aggiornati a dicembre 2019)

Nuove nature di Progetto (zip - 102 Mb)


Scarica gli Open Data

Progetti Opendata

 

Dataset complessivo di tutti i progetti presenti su OpenCUP.

Dataset contenente i progetti localizzati nell'area geografica: Centro.

Dataset contenente i progetti localizzati nell'area geografica: Isole.

Dataset contenente i progetti localizzati nell'area geografica: Nord - Est.

Dataset contenente i progetti localizzati nell'area geografica: Nord - Ovest.

Dataset contenente i progetti localizzati nell'area geografica: Sud.

Dataset contenente l'elenco dei CUP Revocati e Cancellati.

Dataset contenente l'elenco dei dati storici dei CUP

 

giovedì 2 novembre 2023

Il progetto ODECO – Open Data Ecosystem

Se da un lato gli Open Data sono diventati a Il progetto ODECO – Open Data Ecosystem sono diventati a pieno titolo un pezzo della strategia europea sui dati, dall’altra sono diventati spesso oggetto di studio nell’ambito della Ricerca Scientifica. Sappiamo infatti che i dati aperti hanno un’importante valenza sia di tipo sia sociale che economico. Su quest’ulimo punto, si ritiene che il potenziale dell’intera data economy a livello europeo sia valutato attorno ai 739 miliardi di euro, una parte dei quali generati proprio dagli Open Data. E sono dati destinati a crescere. Il progetto ODECO (Open data Ecosystem) è un’iniziativa della rete di formazione innovativa delle azioni Marie Skłodowska-Curie che ha consentito a 15 giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo di sviluppare e approfondire progetti di ricerca sui dati aperti all’interno di Università europee. L’idea è quella di dare risposte innovative ai tanti temi che coinvolgono gli Open Data e di favorire così la creazione di un ecosistema dei dati aperti a livello europeo.
Alcuni esperti italiani di primo piano sugli Open Data, tra loro diversi soci di onData, li hanno incontrati nella sede di Ascoli Piceno dell’università di Camerino su invito del Prof. Andrea Polini. Una giornata di lavoro in cui ogni ricercatore ha presentato brevemente il proprio progetto di ricerca. Progetti che vanno a guardare nell’articolato mondo degli Open Data toccandone innumerevoli aspetti: dall’uso degli Open Data nelle scuole, al mercato e ai modelli di business sugli Open Data, dall’interoperabilità semantica al Data Journalism e alla creazione di servizi pubblici. Tanti aspetti da poter mettere assieme per immaginare così un vero e proprio ecosistema dei dati aperti, un ecosistema in cui settore pubblico e settore privato possono operare e soprattutto cooperare.



lunedì 23 ottobre 2023

Il Governo aperto o "Open Government"



Clicca sull'immagine


Di tutti i modelli di governo emersi negli ultimi anni che meglio rispondono alle sollecitazioni e ai cambiamenti in atto, quello del Governo aperto si è dimostrato essere quello più costruttivo e orientato alla creazione di valore pubblico. L’Open Government, si basa su modelli, strumenti e tecnologie che consentono alle pubbliche amministrazioni di essere “aperte” nei confronti dei cittadini, delle imprese e più in generale dell'intera società civile con conseguenti vantaggi e ricadute positive nella gestione dell'ente in termini di efficienza e trasparenza, instaurando una relazione fiduciaria e collaborativa tra amministrazione e cittadinanza in termini di accountability, cioè la rendicontazione delle decisioni e scelte che rientra nelle buone pratiche di ogni amministrazione pubblica che vuole essere aperta al coinvolgimento attivo dei cittadini. La trasparenza nella Pubblica amministrazione si rivela cruciale nella lotta alla corruzione.


La progettazione di un processo partecipativo si divide in tre distinte fasi:


· l’analisi del contesto,


· l’individuazione dei destinatari e degli obiettivi,


· le modalità e gli strumenti con cui si intende raggiungerli.


In base all’analisi del contesto e in relazione agli obiettivi e al tema della consultazione, l’amministrazione procede all’individuazione dei destinatari. Questa attività preliminare deve essere sempre orientata al principio di inclusione e consentire la partecipazione al più ampio numero possibile di soggetti interessati, con particolare riguardo a quei soggetti che è doveroso coinvolgere perché destinatari diretti della decisione. I destinatari del processo partecipativo possono essere cittadini, imprese, associazioni e gruppi di interesse coinvolti direttamente nella decisione che l'amministrazione pubblica deve adottare. A seconda della tipologia di decisione su cui il processo partecipativo andrà ad incidere gli obiettivi possono essere diversi:


● Raccogliere informazioni, arricchendo la base di dati qualitativi o quantitativi a propria disposizione.


● Raccogliere commenti su bozze di documenti, indicando modifiche, arricchendo contenuti o posizionarsi rispetto ad essi.


● Raccogliere idee e criticità connesse a una determinata politica pubblica


● Individuare priorità di intervento sulla base dei reali bisogni dei destinatari. Più in generale, nel caso in cui la decisione da prendere non sia condivisa da tutti i destinatari, la consultazione può aiutare l’amministrazione a favorire la discussione delle posizioni esistenti o a trovare soluzioni alternative


Per quanto riguarda le modalità è possibile svolgere il processo partecipativo in presenza o online, attraverso l’uso di strumenti digitali. La scelta di una modalità di confronto in presenza è più utile quando ci si rivolge a un numero limitato di soggetti in un preciso contesto territoriale. In questo caso è possibile scegliere strumenti con un basso grado di formalità: riunioni, tavoli, workshop o strumenti con un altro grado di formalità tecnica come i focus group, i panel, i dibattiti pubblici. La scelta di una modalità online invece è più utile quando ci si rivolge a una platea ampia e distribuita sul territorio. In questo secondo caso è bene tenere presente l'eventuale limite del digital divide, cioè le persone che verrebbero escluse dal processo a causa di basse competenze digitali. Per le consultazioni online ci si può orientare verso strumenti partecipativi che prevedono l’interazione orizzontale tra chi partecipa e strumenti che consentono di interloquire solo verticalmente con l’amministrazione. Tra gli strumenti partecipativi di interazione orizzontale ci sono: i forum online; le piattaforme collaborative; e tutti quegli strumenti utili sia alla raccolta di idee, sia al commento o alla scrittura condivisa di testi, che consentono a ciascun partecipante di visualizzare, commentare o supportare i contributi degli altri. Mentre, tra gli strumenti di esclusiva interazione verticale ci sono i questionari, le e-mail e, in alcuni casi, i panel. Le modalità di svolgimento in presenza e online si possono integrare alternando in maniera funzionale momenti in presenza a momenti a distanza durante lo svolgimento del percorso partecipativo, andando a programmare le diverse fasi del processo e i relativi tempi. Qualunque sia la modalità scelta, è sempre indispensabile che l'amministrazione adotti idonee misure in grado di garantire appieno la protezione dei dati personali degli utenti, come previsto dal Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali.


Sulla base delle strategie definite in fase di progettazione, l’amministrazione deve procedere all'individuazione dei canali da utilizzare per pubblicizzare l’iniziativa e per diffondere tutte le risorse di comunicazione realizzate per la promozione. A tal fine, può essere utile procedere alla mappatura dei siti, istituzionali e tematici, e degli account social di settore, nonché all’individuazione dei canali più seguiti dai destinatari della consultazione. Mettere a disposizione sin da subito una casella di posta elettronica, presidiata dall’ente promotore, a cui i partecipanti possano rivolgersi per avere ulteriori informazioni o per segnalare problemi tecnici relativi al processo partecipativo, si rivela molto utile. Ai fini dell’avvio dell’iniziativa è indispensabile preparare i testi dei comunicati stampa, le notizie per i siti istituzionali, i “lanci” per i social media istituzionali e le eventuali mailing list di soggetti che hanno espressamente richiesto questa modalità di contatto. In caso di iniziative particolarmente rilevanti è importante ricorrere a un piano di comunicazione, supportato da campagne mediatiche in grado di raggiungere un'ampia platea di soggetti interessati a partecipare, nel rispetto del principio di inclusione. Va detto infine che la comunicazione va considerata la pietra angolare per una buona riuscita di un processo partecipativo, in grado di coinvolgere gli attori in maniera ampia e diversificata. A tal proposito, in osservanza del principio della piena trasparenza del processo partecipativo e dell’inclusione di tutti i partecipanti per garantire una piena rappresentatività dei soggetti potenzialmente coinvolti, nel caso in cui siano previsti momenti di confronto diretto tra i partecipanti, l’amministrazione deve prevedere specifiche funzioni di moderazione, affinché la discussione possa avvenire nel pieno rispetto di tutti i punti di vista. In tale contesto, la criticità da evitare onde ridurre la possibile risposta negativa da parte dei cittadini, è il cosiddetto “rischio di cattura", cioè il caso in cui la partecipazione al processo veda protagonista soprattutto una determinata categoria di soggetti interessati e in qualche modo coalizzati tra loro che possano far pendere a loro favore la decisione dell'amministrazione, escludendo gli altri partecipanti. Per evitare che ciò accada, occorre prestare particolare attenzione alla promozione dell’iniziativa attraverso un'ampia campagna di comunicazione che raggiunga la più ampia platea di soggetti rappresentati nel processo partecipativo.


Cinzia Palmacci


International Data Week 2023: A Festival of Data, 23–26 ottobre 2023, Salisburgo, Austria



Le iscrizioni per IDW 2023 sono ora aperte! https://internationaldataweek.org/idw2023/registration/




Il Committee on Data (CODATA) e il World Data System (WDS) dell'International Science Council e la Research Data Alliance (RDA) sono lieti di annunciare l' International Data Week 2023: A Festival of Data, che si svolgerà dal 23 al 26 ottobre 2023, a Salisburgo, Austria .


IDW 2023 sarà ospitato dall'Università di Salisburgo attraverso il suo gruppo interdisciplinare di Data Science e il dipartimento di Geoinformatica, supportato dal Governatore di Salisburgo e con l'assistenza dell'Accademia austriaca delle scienze - GIScience e dell'Organizzazione ombrello europea per l'informazione geografica.


L'International Data Week riunisce una comunità globale di data scientist e data steward; ricercatori di tutti i settori; esperti di dati, interoperabilità e informatica provenienti da tutti i settori; leader del settore, imprenditori e politici.


Questo evento sarà un Festival dei dati inclusivo e celebrativo, con componenti virtuali e di persona, che metterà in evidenza le opportunità per la trasformazione positiva del nostro mondo alla luce della pandemia di COVID-19 e di altre sfide globali.


IDW 2023 unirà SciDataCon 2023 , la conferenza scientifica che affronta le frontiere dei dati nella ricerca organizzata da CODATA e WDS, e RDA Plenary Meeting , l'incontro semestrale di questa organizzazione membro internazionale.


Ad oggi si sono svolte tre edizioni dell'IDW:IDW 2016, 11–17 settembre 2016, Denver, Colorado, USA; hanno partecipato 840 professionisti dei dati e ricercatori di tutte le discipline e provenienti da tutto il mondo.
IDW 2018, 5–8 novembre 2018, Gaborone, Botswana; hanno partecipato più di 850 professionisti e ricercatori internazionali di dati.
IDW 2022, 20–23 giugno 2022 a Seul, Corea del Sud e online.


Per ulteriori informazioni su IDW 2023, contattare:Meredith Goins, Direttore esecutivo del WDS
Hilary Hanahoe, segretario generale della RDA
Simon Hodson, direttore esecutivo di CODATA




L'International Data Week è organizzata da:




IDW 2023 è ospitato da:


Tutto ciò che avresti voluto sapere sui dati aperti e non osavi chiedere

1. Perché una pubblica amministrazione dovrebbe pubblicare dati aperti?

La risposta sta nell’adozione di una politica di trasparenza e rendicontazione dell’operato che una pubblica amministrazione di un dato ente vuole restituire alla cittadinanza e a tutti gli enti, associazioni e imprese interessate e coinvolte. Per trasparenza amministrativa si intende l’accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni fondamentale al fine di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione all'attività amministrativa e favorire un controllo diffuso sull'operato delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche, come sancito dal decreto legislativo n. 33 del 2013, che contiene la disciplina rilevante in materia di trasparenza amministrativa. Il quadro normativo di riferimento è completato da una serie di norme contenute nella legge generale sul procedimento amministrativo: l. n. 241/1990, nel Codice dell’amministrazione digitale CAD (d.lgs. n. 82/2005) e in altre discipline di settore, come ad esempio in materia edilizia e ambientale. Il catalogo nazionale di riferimento per i dati aperti è: dati.gov.it oltre al RNDT Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali.

2. Come organizzarsi per pubblicare i dati in formato aperto?

Prima di procedere con la pubblicazione dei dati è indispensabile definire un quadro chiaro della qualità dei dataset che si intende pubblicare. In questo caso è utile fare riferimento al modello qualitativo dei dati aperti noto come Modello a cinque stelle di Tim Berners Lee. Poi è indispensabile definire un gruppo di lavoro che abbia l'incarico dell'avvio e la gestione dei processi di apertura del patrimonio informativo dell'ente. Le funzioni del gruppo di lavoro saranno proporzionate alle dimensioni dell'amministrazione cui fa riferimento. In particolare, il Team Open Data promuove la diffusione degli open data pianificando e coordinando l'evoluzione continua dei dati aperti e gestendo l'infrastruttura tecnica necessaria alla loro esposizione in formato aperto. Le caratteristiche peculiari di dati aperti sono: l'adozione di formati aperti e standardizzati facilmente leggibili da applicazioni informatiche o machine readable; che siano rilasciati con una licenza di tipo aperto (CC BY 4.0 e CC0), cioè che ne incentivi il riuso anche a fini commerciali; e che siano esposti su internet, consultabili e scaricabili in maniera gratuita e indicizzati dai motori di ricerca. Al fine di favorire la loro reperibilità e, insieme, armonizzare l'offerta di dati pubblici aperti di tutte le pubbliche amministrazioni europee, è stato adottato il profilo europeo di metadati standard. Il profilo di metadati europeo è stato successivamente localizzato anche in Italia dall’Agenzia per l'Italia Digitale. Per i dati rilasciati come dati aperti la Pubblica Amministrazione italiana può fare riferimento al profilo di metadatazione DCAT-AP_IT, rilasciato dall’Agenzia per l’Italia digitale. Il profilo è conforme alla specifica di DCAT-AP definita in ambito europeo. I principali formati di file utilizzati per i dati aperti sono:

● CSV: formato per i file di testo apribile con qualsiasi lettore di file testuale;

● XML/Atom: formato per file di testo aperto e standard; ha una struttura predisposta per permettere la lettura dei dati ad altri software generici; in particolare il formato XML Atom è adatto per la sottoscrizione di contenuti web, come blog o testate giornalistiche;

● JSON: formato adatto per lo scambio dei dati in applicazioni client-server di ultima generazione;

● RDF: il Resource Description Framework è lo strumento base proposto da W3C per la codifica, lo scambio e il riutilizzo di metadati strutturati e consente l’interoperabilità tra applicazioni che si scambiano informazioni sul web.

Tutti i dati esposti da ogni pubblica amministrazione italiana, completi dei metadati secondo il profilo di riferimento DCAT PA IT, dovrebbero confluire nel Portale nazionale dei dati aperti dati.gov.it. A livello europeo il portale ufficiale dei dati aperti è dati.europa.eu che raccoglie i dati esposti da tutti i portali nazionali dei Paesi membri. Al fine di favorire il riuso e la valorizzazione dei dati è indispensabile per l'ente l'adozione di una strategia di comunicazione che renda nota la disponibilità dei dataset pubblicati attraverso propri canali di comunicazione online, come il sito web istituzionale, profili sui social network, newsletter e forum. Inoltre è possibile creare eventi dedicati, in presenza e/o online, per presentare e descrivere le azioni di valorizzazione del proprio patrimonio informativo. Una pubblica amministrazione può anche attivare canali di dialogo e consultazione diretti con le community che riusano i dati aperti per le loro attività, come ad esempio ricerche scientifiche o creazione di nuovi servizi o app per smartphone. Esempi di riuso dei dati aperti si trovano sul portale opencoesione.gov.it

3. Perché potrebbero essere un vantaggio per tutte le realtà del nostro territorio

Una pubblica amministrazione trasparente implica un’amministrazione non solo che rende conto ai cittadini dell’efficacia o meno delle proprie azioni, ma anche dove è più facile combattere il malaffare e la corruzione. L'opacità degli enti pubblici favorisce casi di comportamento illecito da parte degli stessi amministratori. In tale ottica, per il nostro ente proporrei di mettere a disposizione i dati in formato aperto sugli investimenti, sui costi di gestione e sull’andamento periodico della quantità di raccolta differenziata, consentendo ai cittadini di verificare la congruità dei costi e l’efficacia o meno delle politiche effettuate dal nostro ente. Questo stesso principio può essere valido per qualunque intervento pubblico: dalle politiche urbanistiche a quelle sulla mobilità, da quelle sull’istruzione a quelle sul lavoro. Politiche queste che nel caso specifico del nostro territorio rivestono particolare rilievo, e dove spesso i cittadini dimostrano particolare interesse nell’essere informati sugli impieghi della spesa pubblica e su eventuali interventi da attuare per migliorare alcuni servizi. La data visualization è un potente strumento a disposizione degli enti pubblici interessati per avvicinare il dato ai cittadini attraverso report e visualizzazioni semplici da comprendere. L'impatto creato dal riuso dei dati aperti si riferisce generalmente a una sorta di valore pubblico, generato per cittadini, imprese e società nel suo insieme, che si può tradurre in ritorno economico, aumenti di efficienza attraverso risparmi di tempo o costi e moltissimi altri benefici collettivi, come quelli ambientali. L’Open Data Maturity Report scompone l'analisi degli impatti secondo quattro diverse dimensioni: politico, sociale, ambientale ed economico. Concludendo, prendersi cura dell'accountability delle politiche pubbliche significa contribuire a rendere migliore il territorio in cui si vive e si lavora, e a dare un’immagine ottimale di chi amministra quel territorio.

Cinzia Palmacci

giovedì 5 ottobre 2023

L'importanza dei dati aperti per i cittadini

Cosa sono gli open data? Perché ne abbiamo bisogno? Quali sono i vantaggi e le limitazioni che derivano dal loro uso? Ma soprattutto: perché non ne hai mai sentito parlare?

Con dati aperti, comunemente chiamati con il termine inglese open data anche nel contesto italiano, si fa riferimento ad una filosofia, che è al tempo stesso una pratica. Essa implica che alcune tipologie di dati siano liberamente accessibili a tutti [tramite Internet NdR], senza restrizioni di copyright, brevetti o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione.

Fonte: Wikipedia.


Uno dei principali utilizzi degli open data è nelle pubbliche amministrazioni. Pensa ad esempio se tu, in quanto cittadino, potessi essere sempre al corrente di quanti soldi spende la tua amministrazione locale, e di come e dove queste risorse finanziarie siano impiegate.

Ecco alcuni aspetti fondamentali degli open data:

Trasparenza: I dati aperti sono disponibili a qualunque cittadino sotto forma di consultazione libera ed indipendente.

Modulabilità: Gli open data possono essere riorganizzati ed adattati per coprire gli scopi più diversi. Ad esempio possono essere integrati su una mappa geografica che mostri al cittadino l'ubicazione dei lavori pubblici, i loro relativi budget di esecuzione e le date di fine lavoro.

Distribuzione: I dati aperti trovano il loro ideale "parco giochi" su Internet, dove sono facili da consultare e trasmettere ad altri.

Attualmente il limite più grande di questi dati, facilmente accessibili da chiunque, dipende dalla loro intrinseca natura. Poiché gli open data sono alla portata di tutti, le amministrazioni locali sono molto reticenti a divulgarli senza temere di favorire l'operato di altri comuni, portare alla luce possibili "magagne" istituzionali, od anche favorire il riutilizzo indesiderato di dati sensibili.

Cosa sono e a cosa servono

Gli open data ("dati aperti") sono dati il cui codice è totalmente aperto e leggibile da tutti. La licenza di riferimento dei dati aperti è la CCBY 4.0 che permette di diffondere i dati senza vincoli di copyright.

I dati possono essere letti da qualsiasi macchina e quindi possono essere aggregati, disaggregati, confrontati con altri, estratti, riformulati con un'altra visualizzazione.

Questi open data nascono nel mondo anglosassone, in particolare nell'amministrazione Obama.

Il primo provvedimento di Obama, appena entrato nello Studio Ovale come presidente neo-eletto, è stata una direttiva sul governo aperto (Open Government Directive) che obbligava tutta l'amministrazione degli Stati Uniti a pubblicare e condividere, entro 45 giorni ed in formato aperto, tutti i dati a loro disposizione che potevano essere resi pubblici.

Non si parla solo di soldi, ma ad esempio possono essere rese pubbliche le rilevazioni delle centraline che monitorano l'inquinamento dell'aria, l'inquinamento dei fiumi, le rilevazioni degli eventi sismici, il catasto, gli appalti e tutto ciò che può essere di pubblica utilità e rilevanza. Tutto può essere messo online in formato aperto, per essere riutilizzabile dai cittadini attraverso Internet, le nuove tecnologie e software adatti.

I vantaggi per i cittadini

Grazie agli open data, gli elettori potrebbero sapere un po' di più di quanto sanno adesso su come si spendono i soldi delle loro tasse.

Per esempio, prendiamo un giardino. Esiste un servizio di pulizia del giardino. Finora nessuno poteva sapere a chi veniva dato in appalto questo servizio e soprattutto quanto costava.

Questi dati le persone li possono avere grazie ad una legge, la legge per l'accesso agli atti, per il diritto all'informazione. Le persone possono andare al comune, compilare un modulo e chiedere l'accesso a quegli atti.

Se gli si riconosce un interesse ad avere quei dati, un cittadino che paga le tasse dovrebbe avere tutto l'interesse ed il diritto di conoscere questi dati dati che il comune è tenuto a fornirgli. Inoltre il cittadino ha la possibilità di vigilare sulla trasparenza delle procedure amministrative.

Grazie agli open data, anche solo con delle competenze base di informatica, si possono prendere quei dati, organizzarli in un file Excel e pubblicarli in formato aperto. Da quel momento in poi, grazie ad applicazioni che leggono quei dati, questi possono essere diffusi su Internet, possono essere creati dei grafici, si può comparare quanto spende un comune rispetto ad un altro.

Il cittadino ha finalmente in mano uno strumento concreto di informazione e di denuncia per sapere come vengono spesi i suoi soldi.

Legislazione di riferimento open data:

AGID, Agenzia per l'Italia Digitale, FOIA (Freedon of Information Act) per l'accesso civico generalizzato decreto legislativo 97/2016, il C.A.D. (Codice per l'amministrazione digitale) decreto legislativo 85/2005, legge 241/1990 modalità di accesso ai documenti, decreto legislativo 33/2013, GDPR 679/2016, decreto legislativo 36/2006 in attuazione della direttiva UE 1024/2019, T.U.D.A. (Testo Unico Documentazione Amministrativa) DPR 445/2000.


Cinzia Palmacci

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