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martedì 28 novembre 2023

DL Energia: nel decreto MASE investimenti su rinnovabili e sostegno a imprese gasivore-energivore



Le novità contenute nel provvedimento approvato in Consiglio dei Ministri del 27 novembre

Roma, 27 novembre – Un fondo per stimolare la costruzione di impianti rinnovabili in aree idonee, incentivi per le imprese energivore che vogliano decarbonizzare, due aree portuali per l’eolico galleggiante.

Sono queste alcune delle novità più importanti del Decreto Energia, approvato nella seduta del Consiglio dei ministri del 27 novembre, su proposta del Ministro Gilberto Pichetto.

Il provvedimento introduce, in particolare:

un fondo per Regioni e Province Autonome da 350 milioni l’anno fino al 2032 per misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a fronte dell’installazione di impianti rinnovabili in aree idonee;

un sistema di incentivazione a installare impianti a fonti rinnovabili rivolto a circa 3800 imprese a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile. Queste potranno vedersi anticipare dal GSE gli effetti della realizzazione di questi impianti, da restituire nei successivi venti anni;

l’acquisto a prezzo vantaggioso di gas per circa mille aziende gasivore (quali quelle della siderurgia, della carta e del vetro), attraverso il GSE e il rilascio di nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi;

semplificazioni per il geotermoelettrico, in particolare per quanto riguarda l'assegnazione delle concessioni;

Le opere per la costruzione e l’esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido on-shore, nonché le infrastrutture connesse, sono considerate di pubblica utilità, indifferibili e urgenti. Una norma che guarda impianti come quelli di Porto Empedocle e Gioia Tauro.

sostegno all’eolico galleggiante nel Mezzogiorno, con l’individuazione di due aree portuali del Sud per sviluppare investimenti nel settore, funzionali a ospitare piattaforme galleggianti;

un portale digitale con dati e informazioni sullo sviluppo della rete elettrica nazionale;

un sistema transitorio di supporto per garantire il mantenimento in esercizio di impianti alimentati con bioliquidi sostenibili;

la possibilità di autocandidature da parte di enti territoriali a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, per promuovere la possibilità di una più celere individuazione dell’area di stoccaggio;

misure per il risparmio idrico nelle centrali termoelettriche, con la realizzazione di condensatori ad aria;

semplificazioni sullo sviluppo delle reti intelligenti e la loro resilienza, nonché di 15 nuovi progetti di teleriscaldamento;

interventi normativi e l’avvio di un nuovo studio per valorizzare la filiera della cattura e stoccaggio di carbonio.

Mercato tutelato dell'energia addio: cosa cambia dal 2024



Il decreto energia appena approvato dal Consiglio dei Ministri non prevede alcuna proroga del mercato tutelato. Il Governo italiano aveva valutato la possibilità di posticipare ulteriormente l'obbligo di passaggio al mercato libero di 6 o 12 mesi, così non è stato. Del resto l'approvazione del decreto legge aveva subìto diversi ritardi causati sostanzialmente da tre aspetti per cui ancora si doveva trovare una posizione condivisa: idroelettrico, eolico offshore e, appunto, mercato tutelato.

COS'É IL MERCATO TUTELATO: mercato in cui vengono proposti servizi di fornitura di energia elettrica e di gas naturale ad un prezzo definito dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente destinati a famiglie e microimprese che non hanno ancora scelto un venditore nel mercato libero.

Chi sperava dunque in una nuova proroga è rimasto deluso - una decisione "sconcertante", l'ha definita l'opposizione - ma si è trattato di una scelta vincolata al rispetto degli impegni presi dal governo per il Pnrr. Il decreto in sé risulta dunque estremamente importante per ciò che contiene e - lo abbiamo visto - anche per ciò che non contiene. Da un lato le disposizioni urgenti in materia energetica con la promozione delle fonti rinnovabili ed il sostegno alle imprese energivore, dall'altro la mancata proroga al mercato tutelato che in questo modo terminerà definitivamente il 10 gennaio 2024 per il gas e il 1° aprile 2024 per l'energia elettrica.

Dal sito ARERA:
  • per i clienti domestici non vulnerabili di gas naturale (famiglie e condomini) il superamento della tutela di prezzo è previsto da gennaio 2024;
  • per i clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica a partire da aprile 2024;
  • per le microimprese di energia elettrica il servizio di maggior tutela si è concluso ad aprile 2023 (per le piccole imprese era già terminato nel 2021).
COSA STABILISCE IL DECRETO

Il decreto approvato dal CdM di ieri introduce "disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia".
  • riforma delle agevolazioni verso le imprese energivore: adeguamento disciplina italiana a quella europea 
  • semplificazione amministrativa delle procedure in materia energetica 
  • accelerazione degli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile 
  • rilascio nuovi titoli abilitativi per la coltivazione di idrocarburi a patto che i soggetti interessati cedano parte del gas al GSE che lo gira a sua volta alle imprese gasivore 
  • semplificazione del processo di realizzazione di condensatori ad aria presso centrali esistenti 
  • investimenti per la produzione, l'assemblaggio e il varo di piattaforme galleggianti per impianti eolici offshore così da rispettare gli obiettivi europei fissati per il 2030 
  • promozione teleriscaldamento e teleraffrescamento riconoscendo agevolazioni a 15 progetti che non rientrano nei finanziamenti del Pnrr.

domenica 26 novembre 2023

Residenza: modulistica e documenti per persone straniere che provengono dall'estero

Prima di avviare la richiesta di residenza, prepara la documentazione da allegare al modulo interattivo.
  • La piattaforma accetta documenti di tipo gif, jpeg, jpg, pdf, tiff, tff
  • il peso massimo di ciascun allegato non può superare i 7MB.

Attenzione: eventuali file inviati via email non verranno presi in considerazione.



Modulistica da scaricare


Per persone con cittadinanza UE


Per chi è proprietario dell'immobile copia del documento che attesta il rogito per chi ha un contratto di locazione

Se l'immobile è di Edilizia Residenziale Pubblica
copia del contratto di locazione o del verbale di consegna dell’immobile sottoscritti dall’Ente Gestore se la richiesta riguarda l’ampliamento del nucleo familiare: allegare l'autorizzazione rilasciata dall'Ente Gestore

Se il contratto non è registrato o è in corso di registrazione presso l'Agenzia delle Entrate 
copia del contratto di locazione 
Per chi ha l'immobile in comodato gratuito

Se il contratto non è registrato o è in corso di registrazione presso l'Agenzia delle Entrate
copia del contratto di comodato

Se il contratto è verbale Dichiarazione di assenso dell'affittuario o del proprietario (PDF - 18.367 KB)

Indicare la natura del contratto

Per chi è ospite Dichiarazione di assenso dell'affittuario o del proprietario (PDF - 18.367 KB)
Indicare i dati anagrafici del soggetto che ospita e gli estremi del rogito o della registrazione del contratto di locazione riguardanti l'immobile
Per chi è al servizio del proprietario o dell’affittuario (colf, badanti o altri soggetti)
copia del contratto di lavoro esistente tra lavoratore e proprietario/affittuario



Dichiarazione di consenso del genitore che non trasferisce la residenza (PDF - 12.347 KB)
Dichiarazione delle generalità del genitore assente (PDF - 12.471 KB)



Flussi 2023, il modulo per la richiesta di personale al Centro per l'Impiego


Pubblicato dall'ANPAL, serve a verificare l’eventuale disponibilità di lavoratori già presenti in Italia
(Clicca sull'immagine per ingrandire)

Il DPCM 27 settembre 2023 "Programmazione dei flussi d'ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025” autorizza l'ingresso in Italia nel corso del triennio di 452 mila cittadini stranieri, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo. Per il 2023 sono disponibili 136 mila quote e le domande potranno essere presentate a partire dal prossimo 2 dicembre.

Prima di chiedere di far arrivare e assumere un lavoratore straniero dall'estero, i datori di lavoro devono, però, presentare una richiesta al Centro per l'impiego per verificare l’eventuale disponibilità di lavoratori con le caratteristiche desiderate già presenti in Italia. L'Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro ha pubblicato una spiegazione della procedura e il modulo da utilizzare per la richiesta, oltre a una serie di informazioni utili per gli operatori dei Centri per l'impiego.

 

PNRR SCUOLA

 



Misura 1.4.1 “ESPERIENZA DEL CITTADINO NEI SERVIZI PUBBLICI”

L’Avviso attua, all’interno della Missione 1 Componente 1 del PNRR, finanziato dall’Unione europea nel contesto dell’iniziativa NextGenerationEU, nell’ambito dell’Investimento 1.4 “SERVIZI E CITTADINANZA DIGITALE”, parte della Misura 1.4.1. “Esperienza del cittadino nei servizi pubblici”, finalizzato all’implementazione di un modello standard di siti web destinato alle comunità scolastiche; le attività previste sono: personalizzazione, integrazione CMS e migrazione dei contenuti, secondo modelli e sistemi progettuali comuni.

Determina affidativa OEI su MEPA (PA Digitale 2026-Misura 1.2-Cloud).pdf

Assunzione in bilancio (PA Digitale 2026 – Misura 1.2 Cloud).pdf

DECRETO ASSEGNAZIONE INCARICO RUP PA DIGITALE 2026 – MISURA 1.2 (CLOUD).pdf

Avviso 1.4.1-Scuole

Decreto di finanziamento 1.4.1 Scuole (Aprile 2022)

Disseminazione PA Digitale 2026 (Misura 1.4.1) – Sito

Assegnazione incarico RUP a DS (PA Digitale 2026 – Misura 1.4.1-Sito)

Assunzione in bilancio (PA Digitale 2026-Misura_1.4.1-Sito)

Determina affidativa OEI su MEPA (PA Digitale 2026 – Misura 1.4.1 – Sito)

Timbro Protocollo Certificato di regolare esecuzione e collaudo nuovo Sito Web (PA Digitale 2026 – Misura 1.4.1 – Sito)

 

Investimento 1.2 “ABILITAZIONE AL CLOUD PER LE PA LOCALI”

L’Avviso attua, all’interno della Missione 1 Componente 1 del PNRR, finanziato dall’Unione europea nel contesto dell’iniziativa NextGenerationEU, l’Investimento 1.2 “ABILITAZIONE AL CLOUD PER LE PA LOCALI”. L’investimento è collegato all’obbligo, introdotto dall’art. 35 del D.L. 76/2020, per la PA di migrare i propri CED verso ambienti cloud.

Avviso 1.2 Scuole (dicembre 2022)

Decreto di finanziamento – Avviso 1.2 Scuole (Dicembre 2022)

Assunzione in bilancio (PA Digitale 2026 – Misura 1.2 Cloud)

Decreto assegnazione incarico RUP (PA Digitale 2026 – Misura 1.2 Cloud)

Disseminazione (PA Digitale 2026 – Misura 1.2 Cloud)



Riferimenti normativi ed operativi

PIANO SCUOLA 4.0

Istruzioni operative (Dicembre 2022)

Slide sintesi Istruzioni Operative Scuola 4.0

Guida FUTURA Gestione progetti

Indicazioni operative gruppo PNRR (Gennaio 2023)


Animatori digitali 2022-2024

L’articolo 2 del decreto del Ministro dell’istruzione 11 agosto 2022, n. 222, prevede il finanziamento di azioni di coinvolgimento degli animatori digitali nell’ambito della linea di investimento 2.1 “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico” di cui alla Missione 4 – Componente 1 – del PNRR. A ciascuna istituzione scolastica sono assegnati 2.000,00 euro per l’attuazione di azioni finalizzate alla formazione del personale scolastico alla transizione digitale e al coinvolgimento della comunità scolastica. I fondi coprono le azioni di formazione e affiancamento del personale scolastico, svolte con la collaborazione degli animatori digitali, per gli anni scolastici 2022-2023 e 2023-2024.

CIRC.82 – Avviso per la selezione esperti – PNRR Animatori digitali

Progetto presentato – PTIC823007-M4C1I2.1-2022-941-P-2956-04-11-2022

Nota autorizzazione progetto – Azioni di coinvolgimento degli animatori digitali

Assunzione incarico di Responsabile Unico del Progetto (R.U.P.) (PNRR Animatore digitale).pdf.

Nota autorizzazione progetto – Azioni di coinvolgimento degli animatori digitali

Assunzione in bilancio (PNRR Animatore digitale)

Disseminazione iniziale (PNRR Animatore digitale)



Attuazione interventi PNRR

 

Logo UE ottobre 2023

Logo Italia Domani 2023

Le misure a titolarità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ricadono all’interno della Missione 5 “Inclusione e Coesione” del PNRR e hanno come obiettivo principale quello di riformare il sistema di politiche attive del lavoro e della formazione professionale al fine di introdurre e implementare livelli essenziali delle prestazioni e favorire l’occupabilità dei lavoratori in transizione e delle persone disoccupate e inoccupate, con particolare attenzione ai soggetti cosiddetti vulnerabili e più distanti dal mercato del lavoro, nonché l’inclusione sociale delle persone in condizioni di estrema fragilità.

Le risorse complessivamente investite sono pari a 7,25 miliardi, compresi i “progetti in essere”, e si riferiscono ad alcune riforme di grande rilievo per i sistemi delle politiche del lavoro e della formazione professionale, il contrasto al lavoro sommerso e le politiche sociali, nonché a fondamentali investimenti sia per lo sviluppo di strumenti innovativi di politica attiva del lavoro sia per il rafforzamento delle azioni e strutture dedicate alle persone più vulnerabili. Le riforme e gli Investimenti previsti sono distinti per componente:

Riforme:
- Riforma delle politiche attive del mercato del lavoro e della formazione professionale;
- Introduzione di un Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso.

Investimenti:
- Potenziamento dei Centri per l’impiego;
- Rafforzamento del Sistema Duale.

Riforme:
- Introduzione con provvedimento legislativo di un sistema organico di interventi in favore degli anziani non autosufficienti.

Investimenti:
- Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell'istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti;
- Percorsi di autonomia per persone con disabilità;
- Housing temporaneo e Stazioni di posta per le persone senza fissa dimora;
- Piani Urbani Integrati per il superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura.


sabato 25 novembre 2023

Contesto normativo dei dati aperti (link al passaggio del mouse)

Di seguito sono elencati i riferimenti normativi e di indirizzo riguardanti i dati aperti sia del contesto internazionale che di quello europeo e nazionale.


Riferimenti normativi nazionali


Il Capo V del CAD è dedicato ai dati delle Pubbliche Amministrazioni, mentre l’articolo 1 fornisce specificatamente le definizioni di “formato aperto” (lettera l-bis) e di “dati di tipo aperto” (lettera l-ter).


Attuazione della Direttiva 2019/2014/UE relativa all'apertura dei dati e al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico che ha abrogato la direttiva 2003/98/CE


Titolo III - Capo III – Art. 33, 34, 35 - Strategia di gestione del patrimonio informativo pubblico per fini istituzionali.


Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, che modifica il Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 in materia di trasparenza della pubblica amministrazione.


Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.
Nell’ambito della normativa sulla trasparenza l’articolo 7 “dati aperti e riutilizzo” dispone che i documenti, le informazioni e i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria per il decreto legislativo n. 33/2013, resi disponibili anche a seguito dell’accesso civico, siano pubblicati in formato di tipo aperto senza altre restrizioni se non l’obbligo di citare la fonte e di rispettarne l’integrità.




Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione è il documento di indirizzo che delinea una strategia condivisa con gli attori della trasformazione digitale del Paese: Pubblica Amministrazione, cittadini, imprese, mercato, mondo della ricerca. Il Piano triennale 2021-2023 rappresenta la naturale evoluzione dei Piani precedenti, introducendo alcuni elementi di novità connessi all’attuazione del PNRR e alla vigilanza sugli obblighi di trasformazione digitale della PA. La prima edizione (2017-2019) poneva l’accento sull'introduzione del Modello strategico dell’informatica nella PA e la seconda edizione (2019-2021) si proponeva di dettagliare l’implementazione del modello, il Piano triennale 2020-2022 era focalizzato sulla realizzazione delle azioni previste e sul monitoraggio dei risultati.
Riferimenti normativi e linee guida regionali


La pagina Riferimenti normativi e linee guida regionali raccoglie la documentazione che regola le politiche di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico. Le informazioni sono riportate in una tabella sinottica che offre una visione d’insieme del contesto regionale.
Riferimenti normativi europei


La recente Direttiva relativa all’apertura dei dati e al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico rifonde la precedente Direttiva PSI, recependo i profondi cambiamenti tecnologici e sociali avvenuti negli ultimi cinque anni.


Modifica la direttiva 2003/98/CE relativa al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico (direttiva PSI – Public Sector Information) con l’obiettivo di favorire il riutilizzo dei dati per finalità commerciali e non commerciali. Nel delineare il proprio ambito di applicazione, la Direttiva evidenzia specifiche esclusioni facendo altresì salve alcune peculiari discipline tra cui, in particolare, quella sulla protezione dei dati personali, quella sulla proprietà intellettuale, etc..


Direttiva 2003/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 novembre 2003 relativa al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico, che detta un complesso minimo di norme in materia di riutilizzo dei documenti in possesso degli enti pubblici degli Stati membri.
Documenti di Indirizzo


La Commissione, avendo realizzato l’importanza del patrimonio informativo, punta ad innovare il mercato unico europeo attraverso la Digital Single Market strategy. Tra le principali priorità strategiche rientra l’adozione di un quadro normativo che punti ad incoraggiare e agevolare il riutilizzo dei dati prodotti dal settore pubblico, anche per finalità commerciali, minimizzando eventuali vincoli giuridici, tecnici e finanziari.


Orientamenti sulle licenze standard raccomandate, i dataset e la tariffazione del riutilizzo dei documenti.


La Comunicazione è parte della strategia europea di Digital Single Market. L'iniziativa mira a promuovere il miglior uso possibile delle potenzialità di dati digitali a vantaggio dell'economia e della società attraverso il superamento delle barriere che impediscono la libera circolazione dei dati, al fine di realizzare un mercato unico europeo.


La Strategia Europea per i dati mira a creare uno spazio unico europeo dei dati, in cui i dati personali e non personali, compresi quelli riservati, siano sicuri. Allo stesso tempo vengono previsti infrastrutture e strumenti anche di interoperabilità e di scambio transfrontaliero, atti a stimolare una generale crescita economica attraverso il riutilizzo dei dati, fatte salve le norme che regolano la privacy, la tutela dei dati personali e il diritto alla concorrenza.


Principi FAIR costituiscono le linee guida e migliori pratiche sviluppate a livello europeo per garantire che i dati, o qualsiasi oggetto digitale, siano Findable / Rintracciabili, Accessible / Accessibili, Interoperable / Interoperabili e Re-usable / Riutilizzabili.
Contesto internazionale degli Open Data


Il piano di azione italiano che definisce attività e impegni dell’Italia quale membro di Open Government Partnership, iniziativa internazionale multilaterale per l’apertura, la trasparenza e la partecipazione civica.


L'Open Data Charter è una iniziativa multi-stakeholder di portata internazionale in cui diversi Paesi e Città, tra cui l'Italia, si impegnano a ad attuare politiche di apertura del patrimonio informativo delle pubbliche amministrazioni.

venerdì 10 novembre 2023

CRIPTOVALUTE: BITCOIN +5% A 37.400 $, TOCCA MASSIMI DA MAGGIO 2022


Grazie a ottimismo su approvazione Etf e a "short squeeze" (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - New York, 09 nov - Il Bitcoin guadagna il 5% e sfiora i 37.400 dollari, quotazione massima dal maggio 2022. La recente spinta e' dovuta all'ottimismo sull'approvazione di un Etf spot sul Bitcoin e anche a uno 'short squeeze' avvenuto durante le prime ore di apertura dei mercati asiatici. I dati mostrano infatti che sono stati venduti bitcoin per quasi 50 milioni di dollari in quattro ore da parte di 'short seller', ovvero trader che puntano su un calo del prezzo del bitcoin. Lo 'short squeeze', pero', ha l'effetto di far salire ulteriormente i prezzi. A incidere, sui rialzi delle ultime settimane (solo lo scorso 20 ottobre tornava sopra i 30.000 dollari), e' l'ottimismo che circola nell'ambiente sull'approvazione del primo Etf spot sul bitcoin da parte della U.S. Securities and Exchange Commission (Sec), ovvero l'autorita' di vigilanza dei mercati finanziari statunitensi. Lo scorso mese si era diffusa la notizia, poi smentita, che la Sec avesse approvato l'Etf di iShares, societa' controllata da BlackRock. A esprimere ottimismo, tra gli altri, e' stato il responsabile legale di Coinbase, piattaforma di trading di criptovalute, Paul Grewal: "Sono abbastanza fiducioso che le domande saranno approvate", ha detto alla Cnbc. Ottimismo giustificato dal fatto che, alla fine di agosto, la Corte d'appello del District of Columbia si e' pronunciata a favore di Grayscale nella causa contro la Sec, stabilendo che l'autorita' di vigilanza dei mercati finanziari statunitensi ha ingiustamente negato al fondo il permesso di lanciare un Etf sul bitcoin. La societa' aveva citato in giudizio la Sec nel giugno 2022, dopo che l'autorita' statunitense aveva impedito al gestore patrimoniale incentrato sulle criptovalute di convertire il suo Bitcoin Trust in un Etf.

Anche societa' finanziarie tradizionali, come appunto BlackRock e Fidelity, hanno presentato la domanda per lanciare un Etf spot sul bitcoin. Un Etf (Exchange-traded fund) e' uno strumento finanziario regolamentato, il cui prezzo replica il valore degli asset sottostanti, in questo caso il prezzo spot (di mercato) del bitcoin. Sempre lo scorso mese, quattro componenti della Commissione dei servizi finanziari della Camera statunitense, in una lettera a Gary Gensler, presidente della Sec, hanno chiesto il via libera agli Etf, secondo quanto riportato dal sito di settore CoinDesk. Secondo gli analisti di Bloomberg Intelligence, ora c'e' il "90% di possibilita'" che un Etf sia lanciato entro gennaio.


(Clicca immagine)


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