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giovedì 28 dicembre 2023

ASOC riparte in Spagna e Portogallo

ASOC riparte in Spagna e

Portogallo

Le attività internazionali di A Scuola di OpenCoesione si ampliano nell’anno scolastico 2023-2024 con il rilancio del progetto nei Paesi iberici.

Sono 8 le scuole che prendono parte ad ASOC Catalunya(si apre in una nuova finestra), dove l’iniziativa aveva già visto la luce nell’annualità 2019-2020, per poi proseguire fino al 2022. Si tratta, quindi, di un rilancio progettuale, reso possibile dalla stretta collaborazione tra lo staff italiano e le autorità catalane.

Sono 5, invece, le scuole partecipanti ad ASOC Portugal. Il percorso lusitano è inserito nella più ampia iniziativa Cohesion School (Escola da Coesão), promossa e gestita dalla Regione Alentejo(si apre in una nuova finestra).

Per coprire il cofinanziamento regolamentare necessario sia per i Fondi Coesione che per il PNRR, richiesto alle Regioni e agli enti territoriali in aggiunta ai fondi europei e nazionali è possibile utilizzare il Conto termico per gli interventi di efficientamento energetico (es. rifaccio una scuola o un edificio pubblico)? il GSE è la Società Pubblica che in Italia promuove la sostenibilità ambientale, dà sostegno alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica. Il Conto termico è regolato dal DM 16 febbraio 2016

Per coprire il cofinanziamento regolamentare necessario sia per i Fondi Coesione che per il PNRR, richiesto alle Regioni e agli enti territoriali in aggiunta ai fondi europei e nazionali è possibile utilizzare il Conto termico per gli interventi di efficientamento energetico (es. rifaccio una scuola o un edificio pubblico)? il GSE è la Società Pubblica che in Italia promuove la sostenibilità ambientale, dà sostegno alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica. Il Conto termico è regolato dal DM 16 febbraio 2016.

lunedì 11 dicembre 2023

PRATICHE SOSTENIBILI DELLE IMPRESE A GIUGNO 2023 E PROSPETTIVE 2023-2025



Con riferimento a quanto dichiarano le imprese in tema di pratiche di sostenibilità, si stima che il 69% delle imprese manifatturiere, a giugno 2023, abbia intrapreso azioni di sostenibilità. Tra queste, il 56,2% segue pratiche di tutela ambientale, il 60,9% iniziative di sostenibilità sociale e il 39% ha svolto azioni di sostenibilità economica.


Sotto il profilo dimensionale, le grandi imprese sono quelle che intraprendono maggiormente azioni di sostenibilità (90,9%), tale quota scende al 46,7% per le imprese di minori dimensioni.


Da un punto di vista geografico sono le imprese manifatturiere del Nord-ovest e del Nord-est a svolgere più iniziative di sostenibilità, rispettivamente il 71% e il 70,4% del totale delle imprese manifatturiere, al Centro sono il 65,1%, mentre al Sud la percentuale è del 60,2.


Tra i settori economici, la più alta quota di imprese che intraprendono azioni di sostenibilità si rileva nella Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (90,5% delle imprese), seguono la Farmaceutica (88,2% delle imprese) e la Fabbricazione dei mezzi di trasporto (85,7% delle imprese). Emerge come meno virtuoso il settore della Metallurgia con il 57% delle imprese, seguito dalle Altre industrie (62,6%). Guardando alle componenti della sostenibilità, nel settore della Fabbricazione di coke e di prodotti petroliferi le imprese sono più attive nelle pratiche di tutela ambientale (89% delle imprese), ma anche per la sostenibilità sociale (88,2% delle imprese) e per quella economica (con il 74,5% delle imprese). Nella Farmaceutica prevale la componente sociale, con l’83,6% delle imprese, quella ambientale con l’80,6% delle imprese e quella economica con il 52,7% delle imprese.

Stirene: usi e rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori (materiale del cappotto termico)




Lo stirene (altrimenti noto come stirolo, feniletilene o vinilbenzene) è un monomero della famiglia degli idrocarburi aromatici (composti chimici formati da atomi di idrogeno e carbonio), che viene prodotto attraverso una tecnica di lavorazione che permette di ricavare, dal gas naturale o dal petrolio, etilene e benzene (un idrocarburo aromatico).

A temperatura ambiente, questo composto si presenta come un liquido incolore ed oleoso, insolubile in acqua, caratterizzato da un odore dolciastro.

Date le sue proprietà chimiche, viene utilizzato soprattutto nella produzione e nel trattamento di materie plastiche. Eccone una rassegna:polistirene (comunemente detto polistirolo);
l’Acrilonitrile-Butadiene-Stirene (o ABS, particolarmente diffuso per la sua resistenza);
la resina Stirene-Acrilonitrile (SAN);
gomma sintetica stirene-butadiene (SBR, ottenuta dalla fusione di monomeri di stirene e butadiene, talvolta commerciata sotto forma di polvere);
resine poliestere insature per vernici;
resine polistireniche;
manufatti di vetroresina.

In sintesi, quindi, le sue applicazioni sono numerosissime e varie, e i materiali prodotti a partire dallo stirene ci accompagnano nella vita di tutti i giorni. Non solo lo stirene serve a realizzare un’ampia gamma di contenitori per uso alimentare, cosmetico, sanitario (e non solo), componenti di elettrodomestici, automobili, radio, materiale medico e di laboratorio, ma rappresenta anche una risorsa per svariati settori del mercato internazionale (nelle industrie automobilistica, elettrica ed elettronica, alimentare, o nella produzione di imballaggi nell’arredamento, soltanto per citarne alcune).

La differenza tra stirene e polistirene (o polistirolo)

Prima di procedere alla valutazione dei rischi derivanti dallo stirene, bisogna chiarire la differenza chimica tra stirene, la sostanza con la quale entrano a contatto i lavoratori dei settori citati, e un suo polimero, il polistirene, uno dei materiali con cui entra a contatto l’utente finale.

Mentre il primo appartiene alla categoria dei monomeri, il secondo rientra in quella dei polimeri: questo significa che il polistirene si ottiene dalla polimerizzazione della materia prima, vale a dire dello stirene, e può essere compatto, espandibile ed espanso (sia sinterizzato, EPS, sia estruso, XPS). In anni recenti, la tecnologia di produzione in questo settore si è fortemente evoluta, portando alla sostituzione delle tecniche di polimerizzazione tradizionali con innovativi processi continui in massa-soluzione, più economici e con un minore impatto ambientale.

Lo stirene è tossico?

Sul sito dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) sono elencati alcuni effetti causati dall’esposizione a questa sostanza. Vediamoli di seguito:causa danni gli organi, in caso di esposizione prolungata o ripetuta;
allo stato liquido, e sotto forma di vapore è infiammabile;
provoca grave irritazione agli occhi e alla pelle;
risulta dannoso in caso di inalazione (mentre non risulta pericoloso il contatto tra i vapori e la cute);
potrebbe danneggiare la riproduttività.

La reazione all’inalazione delle emissioni di stirene si manifesta sotto forma di sintomi quali vertigine, sonnolenza, mal di testa, nausea, vomito, debolezza, perdita di conoscenza.

Questa sostanza, quindi, rappresenta un pericolo per i lavoratori esposti alle emissioni, ma non per l’utente finale.

A questo proposito, un segnale di allarme era stato lanciato già nel novembre 2003 dall’INAIL, che analizzando l’attività del comparto vetroresina, dove lo stirene è impiegato come diluente delle resine e dei gelcoat, aveva determinato la presenza di “un rischio chimico di esposizione professionale”, dovuto tanto alle caratteristiche delle materie prime impiegate, quanto alle loro modalità di lavorazione, definite artigianali.

Oltre ai già citati danni a occhi e pelle, l’Istituto nazionale parlava di depressione del sistema nervoso centrale, sottolineando i rischi derivanti da esposizioni croniche, e quindi auspicava una corretta valutazione dei rischi, insieme all’elevamento dello standard delle misure di prevenzione (installazione di apparecchi di aspirazione localizzati all’interno degli impianti di lavorazione, e uso di dispositivi di protezione da parte dei lavoratori).

Stirene e cancro

Nella lista di agenti identificati come cancerogeni, probabilmente tali o possibilmente tali, redatta dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), compaiono il benzene – che, come abbiamo visto, viene impiegato nella sintesi dello stirene – e il butadiene, utilizzato nella produzione di gomma SBR e di materie plastiche ABS, ma non lo stirene.

Di parere contrario è stato invece il Dipartimento della salute degli Stati Uniti, che, nel XII rapporto sui cancerogeni del 10 giugno 2011, ha riconosciuto ufficialmente lo stirene come cancerogeno. In aggiunta, uno studio – i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Epidemiology nel 2018 – ha riscontrato un’elevata densità di alcuni tipi di cancro in lavoratori esposti ad alte concentrazioni di stirene.

Le soluzioni adottate in ambito europeo: la normativa UE

Su proposta del Comitato di valutazione dei rischi (RAC) dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA), è stato introdotto il regolamento (UE) n. 605/2014, che modifica il precedente regolamento (CE) n. 1272/2008 in merito “all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele”, comportando la classificazione dello stirene come tossico per la riproduzione e per gli organi uditivi in caso di esposizione ripetuta.

Questo significa che nella scheda di sicurezza (presente sugli imballaggi della sostanza o di una sua eventuale miscela e contenente inoltre indicazioni sul suo smaltimento nei rifiuti) dovrà presentare il simbolo di pericolo (cuore che esplode di colore nero) e non più il simbolo di avvertenza (punto esclamativo di colore nero).

Ma non solo: la sua classificazione come “tossico per la riproduzione” (codice H361d) ne ha imposto un abbassamento dei livelli di emissione in atmosfera a 5mg/m3, allo scopo di contenerne la concentrazione nella stessa.

L’impatto delle normative sui lavoratori

Stando a quanto riportato dall’Associazione Italiana Polistirene Espanso (AIPA), l’industria degli stirenici, visti “gli scenari di esposizione per i lavoratori in diversi settori”, ha provveduto a fornire a tutti i lavoratori impegnati nell’approvvigionamento e nello stoccaggio dello stirene tanto le linee guida di sicurezza quanto i dispositivi di protezione necessari, e ha proposto un limite di esposizione professionale volontario allo stirene pari a 20 ppm (vale a dire “parti per milione”) – una media ponderata su 8 ore.

Così facendo, si è dimostrato che i lavoratori possono lavorare a contatto con lo stirene in piena sicurezza, poiché risultano tutelati da eventuali emissioni della sostanza.

Inoltre, i produttori di stirene hanno concordato un limite di esposizione professionale di 20 ppm, che però, in Europa, è soggetto a notevoli variazioni da paese a paese.


mercoledì 29 novembre 2023

Mercato libero o tutelato? Differenze, scadenze e cosa è meglio

Meglio mercato libero o maggior tutela? Quali sono le differenze tra i due mercati dell’energia e del gas? Quando si parla di questo tema, è semplice confondersi e non capire quale conviene. Qui faremo un po’ di chiarezza.

Differenza tra mercato libero e tutelato, in breve:

  • Nel mercato libero puoi scegliere l’offerta che preferisci, mentre in quello tutelato le tariffe sono uguali per tutti.
  • Il mercato tutelato cesserà di esistere nel 2024 per tutti i clienti domestici non vulnerabili.
  • Puoi passare al mercato libero in ogni momento (è gratis e non comporta l’interruzione della fornitura).


COS'E' IL MERCATO TUTELATO E QUANDO FINIRA'?

Il mercato tutelato (anche chiamato “servizio di maggior tutela”) è un sistema di distribuzione di luce e gas controllato dallo Stato

Nel mercato tutelato, quindi, non c’è concorrenza: esiste un’Autorità, l’ARERA, che stabilisce le condizioni contrattuali e i prezzi aggiornandoli periodicamente in base all’andamento mondiale dei prezzi delle materie prime energia elettrica e gas.

❗ Da ottobre 2022 il prezzo del gas viene aggiornato mensilmente a causa dell’instabile situazione del mercato energetico. L’aggiornamento del prezzo dell’energia elettrica, invece, rimane trimestrale.

Il mercato tutelato è destinato a finire ma la data continua a slittare. La fine era prevista per il biennio 2015–2016 ma è stata posticipata più volte per consentire ai consumatori di comprendere meglio le dinamiche del mercato libero. La proroga più recente ha rinviato all’inizio del 2024 il passaggio obbligatorio al mercato libero per le utenze domestiche private.

(ingrandire)


Quando si parla di mercato libero si intende un mercato in cui l’energia (elettrica o gas) non viene erogata da un unico fornitore in monopolio statale ma, al contrario, può essere fornita da innumerevoli aziende private che competono tra loro con prezzi e servizi diversificati. 

In questo tipo di mercato, i vari fornitori “fanno a gara” con prezzi competitivi e servizi aggiuntivi per conquistare gli utenti, che sono liberi di scegliere l’offerta più consona.

Anche questo mercato viene supervisionato attraverso un organismo apposito, l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato o, informalmente, Antitrust), volto a garantire procedure trasparenti e una corretta gestione dei prezzi.

QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA ILMERCATO LIBERO E IL MERCATO TUTELATO?

Per aiutarti nella tua valutazione, in questa tabella abbiamo evidenziato le maggiori differenze tra il mercato libero e quello tutelato.










(ingrandire)

COME CAPIRE SE SEI NEL MERCATO LIBERO O TUTELATO?

Non sai se le tue forniture sono in maggior tutela o nel mercato libero? Ti basta guardare in bolletta: tutti i fornitori sono obbligati a specificare se l’offerta del cliente appartiene al mercato libero o quello tutelato.

Se non hai più cambiato fornitore dal 1999, anno in cui è stato privatizzato il mercato energetico con il Decreto Bersani, allora sarai sicuramente un cliente del mercato tutelato.

Ad esempio, qui trovi l’intestazione delle bollette del Servizio Elettrico Nazionale (che opera nel servizio di maggior tutela) e di Enel Energia (che opera nel mercato libero) 👇

bolletta Servizio Elettrico Nazionale
Bolletta Servizio Elettrico Nazionale – mercato tutelato
Bolletta Enel fornitura mercato libero
Bolletta Enel Energia – mercato libero

Entrambi i fornitori fanno parte dello stesso gruppo ma operano nei due mercati con nomi diversi. Il gruppo Enel non è l’unico ad offrire energia e gas in entrambi i mercati: lo fanno anche Eni Plenitude, A2A, Acea Energia, Hera e molti altri.

COSA SUCCEDERA' QUANDO FINIRA' IL MERCATO TUTELATO?

👉 Innanzitutto è importante chiarire un punto: non si interromperanno le forniture.

L’iter previsto è diverso in base al tipo di utenza (energia o gas) e al tipo di cliente (vulnerabili e non vulnerabili). Le scadenze attualmente previste valgono solo gli utenti non vulnerabili, mentre quelli vulnerabili potranno continuare ad usufruire del servizio di maggior tutela. In particolare, si tratta di coloro che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • sono in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus);
  • presentano gravi condizioni di salute tali da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica;
  • presentano disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92;
  • abitano in una struttura di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
  • hanno un’utenza in un’isola minore non interconnessa;
  • hanno un’età superiore ai 75 anni.

Ecco cosa accadrà ai clienti non vulnerabili che non avranno effettuato il passaggio al mercato libero nei tempi previsti:

  1. Luce: dopo la scadenza, il cliente passerà al Servizio a Tutele Graduali con un fornitore assegnato tramite asta territoriale e con un’offerta PLACET (Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela).
  2. Gas: dopo la scadenza, il cliente sarà passato su un’offerta PLACET a prezzo variabile proposta dal suo attuale fornitore.

Bisogna aspettare il 2024 per passare al mercato libero? Assolutamente no, anzi è possibile lasciare il servizio di maggior tutela già da subito per approfittare delle offerte del mercato libero.

È MEGLIO IL MERCATO LIBERO O IL MERCATO TUTELATO?

Anche se la scelta tra mercato libero e tutelato dipende dalle tue necessità, la liberalizzazione del mercato può portare molti benefici economici, che ti mostreremo utilizzando un grafico elaborato da ARERA basato sulle offerte disponibili sul Portale Offerte istituzionale (PO).


Come puoi notare la spesa media annua nel mercato libero (linea verde) è più alta di quella nel mercato tutelato (linea blu). Tuttavia la linea rossa, che rappresenta l’offerta più conveniente presente sul mercato libero, è inferiore alla spesa nella maggior tutela.

Nel mercato libero ci sono possibilità di risparmio per utenti attenti, pronti a confrontare ed eventualmente rinegoziare le loro condizioni.

Cosa sapere sul passaggio al mercato libero:

  • L’operazione è gratuita;
  • Non ci saranno interruzioni di fornitura;
  • Non ci sarà alcun lavoro sul contatore, né tantomeno alcuna sostituzione;
  • Non sono previste penali da parte del vecchio fornitore;
  • Si può cambiare fornitore quando e come si desidera, senza alcun vincolo.

Per farti un’idea delle offerte nel mercato libero, qui trovi alcune delle tariffe luce e gas più convenienti del momento 👇


CHE TIPI DI OFFERTE ESISTONO NEL MERCATO LIBERO?

Il grande vantaggio del mercato libero è che permette ai fornitori di definire in autonomia, ma sempre entro i paletti posti dall’Autorità:

  • Il costo della materia prima energia e gas;
  • La tipologia di offerta (se a prezzo fisso o variabile);
  • Le condizioni contrattuali (ad esempio, la durata delle condizioni economiche).

Che differenza c’è tra le offerte a prezzo bloccato e quelle a prezzo indicizzato al PUN (nel caso della luce) e al PSV (per il gas)?


Per quanto riguarda la fornitura dell’energia elettrica, nel mercato libero è anche possibile scegliere tra tariffa monoraria e multioraria: 


Anche nel mercato tutelato esistono le fasce orarie (F1 ed F23), ma la differenza di prezzo nelle due fasce orarie è minima, e quindi incide ben poco sul totale della bolletta. Se davvero cerchi un’offerta multioraria, quindi, ti consigliamo di valutare il mercato libero.

Ecco quali sono le fasce orarie previste nel mercato libero 👇

Fasce orarie per la fornitura di energia elettrica

UN PO' DI STORIA SUL MERCATO LIBERO E A MAGGIOR TUTELA

Dal 1962 fino al Decreto Bersani del 1999, la fornitura dell’energia era affidata esclusivamente allo Stato, che decideva prezzi e condizioni. Gli unici fornitori presenti sul mercato erano l’Ente Nazionale per l’Energia Elettrica (ENEL – per la luce) e l’Ente Nazionale Idrocarburi (ENI – per il gas, oggi Eni Plenitude), trasformate in Società per Azioni nel 1992 in vista della liberalizzazione del mercato.

In seguito ad una direttiva europea del 1996 (96/92/CE), inizia il processo di liberalizzazione.

Nel 1999 il Decreto Bersani (D.L. 16 Marzo 1999, n. 79) sancisce ufficialmente la fine del monopolio statale sulla fornitura di energia elettrica. Pochi mesi dopo, con il D.L. 23 maggio 2000, n. 164, fu istituita anche la liberalizzazione del mercato del gas.

Se le grandi industrie hanno fin da subito potuto godere della maggior competizione tra i vari fornitori, le utenze domestiche private hanno dovuto attendere il 1° gennaio 2003 per il gas e il 1° luglio 2007 per la luce. 

Per consentire un passaggio graduale al mercato libero, venne istituita un’autorità apposita che ha cambiato nome nel corso degli anni. Probabilmente riconoscerai alcuni di questi: dal 1995 al 2011, era conosciuta come AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas), poi, fino al 2017, come AEEGSI (Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico ) ed infine, dal 2018, come ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

UTENTI NEL MERCATO TUTELATO VS UTENTI NEL MERCATO LIBERO

Sono moltissimi i clienti domestici che hanno già effettuato il passaggio al mercato libero. Qui trovi la suddivisione degli utenti tra i due mercati 👇

Flourish logo

Utenti energia mercato libero o tutelato

Utenti gas mercato libero o tutelato



Ti ricordiamo ancora una volta che la scadenza per passare al mercato libero è fissata al 1° gennaio 2024 per il gas e al 1° aprile 2024 per la luce.

DOMANDE FREQUENTI SUL MERCATO TUTELATO O LIBERO

ENEL ENERGIA È MERCATO LIBERO O TUTELATO? 

Enel Energia è un fornitore che opera nel mercato libero, da non confondere con Servizio Elettrico Nazionale (ex Enel Servizio Elettrico), che fa parte dello stesso gruppo ma opera nel mercato a maggior tutela.

QUAL È LA DIFFERENZA TRA MERCATO LIBERO E MERCATO TUTELATO?

Nel mercato libero i fornitori propongono offerte con tariffe e condizioni diverse, mentre nel mercato tutelato il prezzo è uguale per tutti ed è stabilito dall’ARERA. I fornitori del mercato libero possono offrire sconti e servizi extra ai clienti, per questo motivo è possibile risparmiare passando al mercato libero.

QUANDO SI DEVE PASSARE DAL MERCATO TUTELATO A QUELLO LIBERO?

Ovviamente puoi passare dal mercato tutelato a quello libero in ogni momento, ricorda però che la scadenza per i clienti domestici è fissata all’inizio del 2024. Dopo questa data il mercato tutelato cesserà di esistere e le forniture passeranno al Servizio a Tutele Graduali. 

CHE SUCCEDE SE NON SI PASSA AL MERCATO LIBERO?

Chi, alla scadenza del mercato tutelato, non avrà ancora attivato un contratto nel mercato libero sarà assegnato al Servizio a Tutele Graduali (nel caso delle forniture luce) oppure rimarrà con il proprio fornitore ma con un’offerta PLACET poco vantaggiosa (nel caso delle forniture di gas). Ricorda che non ci sarà mai alcuna interruzione di fornitura. 

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