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mercoledì 13 dicembre 2023

IMONITOR. IL PROGETTO DI MONITORAGGIO DESTINATO AI CITTADINI

2023-in corso


Partner: Government Transparency Insitute (coordinator), Oficina Antifrau de Catalunya (Anti-Fraud Office of Catalonia), Transparency International Lithuanian Chapter, Romanian Academic Society, National Integrity Agency / Agenția Națională de Integritate (Romania), Col-legi de Professionals de la Ciència Política i de la Sociologia de Catalanya (COLPIS, Spain).

Ente finanziatore: Commissione Europea – Internal security fund. Project number: 101103267 – Call: ISF-2022-TF1-AG-CORRUPT.



Finanziato dall’Unione Europea. I punti di vista e le opinioni espressi sono, tuttavia, solo quelli dell’autore/i e non riflettono necessariamente quelli dell’Unione Europea o della Commissione Europea. Né l’Unione Europea né l’autorità concedente possono essere ritenuti responsabili.


Obiettivi


Il progetto iMonitor consente ai cittadini di impegnarsi attivamente nel monitoraggio dei contratti pubblici, contribuendo alla trasparenza, alla responsabilità e agli sforzi anti-corruzione a livello locale. Introduciamo un modello innovativo di monitoraggio dei contratti pubblici, che combina la valutazione del rischio basata sui dati con il monitoraggio sul campo da parte di osservatori civici che ricevono specifica formazione. L’obiettivo è fornire informazioni utili alle autorità per affrontare la corruzione e le frodi negli appalti pubblici, promuovendo forti reti della società civile per sforzi costanti contro la corruzione in 4 paesi/regioni europei: Catalogna (Spagna), Italia, Lituania e Romania.



Perché monitorare gli appalti pubblici?


Gli appalti pubblici sono cruciali per la fornitura di beni, servizi e infrastrutture che influiscono direttamente sulla vita dei cittadini. Ma sono anche vulnerabili alla corruzione, che porta a inefficienze e potenziali perdite di risorse pubbliche. Il monitoraggio dei contratti pubblici è necessario per garantire che i fondi pubblici siano utilizzati in modo efficiente e che i servizi e i progetti governativi vengano forniti come promesso.



Quale ruolo per la società civile?


Gli osservatori civici agiscono da watchdogs, prevenendo la cattiva gestione e la corruzione. Possono contribuire a promuovere la trasparenza, agire come sostenitori della comunità, segnalare problemi e mobilitare la consapevolezza pubblica sul monitoraggio dei contratti pubblici. iMonitor supporta i cittadini nel monitoraggio di progetti che hanno un impatto sulle loro comunità, consentendo loro di partecipare attivamente nel garantire l’uso efficiente dei fondi pubblici.



Risultati


Ad oggi iMonitor ha prodotto un reporting template di monitoraggio comune in Spagna, Italia, Lituania e Romania e una metodologia per ingaggiare le comunità civiche in questa delicata attività.

Le attività di monitoraggio inizieranno nel 2024. Stay tuned!

Partecipa per contribuire alle politiche di governo aperto (link diretti)

Le opportunità nel mese di dicembre

Consultazioni, eventi a carattere nazionale e locale, incontri dei team di lavoro del 5° Piano d’Azione Nazionale: il mese offre numerose occasioni di partecipazione a tutti gli interessati. Dicembre è in generale un tempo di bilanci e in particolare lo è per la Community italiana per il governo aperto, impegnata nella chiusura del 5NAP a valle di un intenso biennio di collaborazione tra amministrazioni pubbliche e organizzazioni della società civile. Le politiche di governo aperto, inoltre, non hanno luogo solo nel NAP e il coinvolgimento di cittadini e portatori di interesse nella definizione delle politiche pubbliche vede impegnate sempre di più le amministrazioni italiane su diversi fronti come dimostrato dall’insieme di appuntamenti ed eventi di seguito elencati.
Consultazioni nazionali e locali

La semplificazione degli obblighi di pubblicazione è una delle riforme abilitanti contenute nel PNRR. Anac, membro attivo della partnership di OGP Italia, ha avviato il percorso per la creazione della Piattaforma della Trasparenza, che diventerà l’unico punto di accesso e consultazione dei dati che le amministrazioni sono chiamate a rendere conoscibili in virtù del decreto legislativo 33/2013. Ha quindi definito un primo set di schemi di pubblicazione dei dati oggetto di pubblicazione obbligatoria, con l'obiettivo di arrivare a un modello standard, e ha attivato una consultazione aperta sul proprio sito.
La consultazione è occasione, anche per la società civile attiva nella Community di OGP Italia di far sentire ora la propria voce e in seguito utilizzare la Piattaforma della Trasparenza per svolgere un ruolo attivo nel controllo dell'operato delle amministrazioni pubbliche. Per partecipare alla consultazione, attiva fino al 7 dicembre, compila il questionario e invia le tue osservazioni sul documento proposto.

Consultazione MIMIT sul Registro Trasparenza
Sono oltre duemila le organizzazioni iscritte al Registro Trasparenza del MIMIT (ex MISE). Tutte le organizzazioni iscritte riceveranno una mail che le abilita, secondo diverse modalità, a partecipare alla consultazione per la revisione del Regolamento sul Registro Trasparenza.
Le altre organizzazioni interessate possono accedere alla pagina dedicata per iscriversi e in seguito ricevere le istruzioni per partecipare alla consultazione. La stessa, avviata il 29 novembre, sarà attiva fino al 15 dicembre.

In collaborazione con il Comune di Bologna e Sex & the City Milano, il think thank ha lanciato una consultazione, che coinvolge chi vive a Bologna, per indagare le caratteristiche di una città sicura e arrivare alla formulazione di proposte concrete. L’iniziativa, co-finanziata dalla Regione Emilia Romagna, ha l’obiettivo di prevenire i fenomeni di discriminazione e violenza di genere nella città, con attenzione particolare alle donne e persone con fragilità e a rischio di esclusione sociale. La consultazione, tramite questionario, copre i seguenti ambiti: sicurezza abitativa, sicurezza economica, diritto alla salute, attraversabilità dello spazio pubblico, violenza di genere. Si può partecipare fino al 7 gennaio 2024.


Eventi nazionali

4-5 dicembre – Milano, Fondazione Feltrinelli, viale Pasubio 5
Evento che guarda alle nuove forme di partecipazione in grado di ridurre il gap tra cittadini e istituzioni: un momento di confronto tra esponenti del mondo accademico e culturale, rappresentanti della politica, dell’associazionismo, dei movimenti e delle realtà della cittadinanza attiva, con i rappresentanti delle principali istituzioni europee attive sui temi. Si terrà in lingua inglese e si svolgerà attraverso l’alternanza di sessioni pubbliche e gruppi di lavoro tematici.

4 - 10 dicembre – Milano, Allianz Cloud
Milano Premier Padel P1 2023
L’evento, sponsorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, accoglierà un’ampia rappresentanza della popolazione giovanile a livello nazionale. Per tale ragione, l’occasione sarà utilizzata dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, membro della Community OGP Italia, per fornire ai giovani partecipanti informazioni sulle proprie politiche e sulle opportunità offerte dai programmi e dai progetti in corso.

12 dicembre – online
Il seminario, moderato da Cittadinanzattiva, presenterà un bilancio dei risultati raggiunti dal team delle organizzazioni impegnate a promuovere il dibattito pubblico, nel contesto del V Piano d’Azione per il governo aperto. Verrà inoltre presentato il programma di attività per i prossimi mesi da realizzarsi nell’ambito dell’area di lavoro “Partecipazione per la qualità delle opere pubbliche” della Comunità di pratiche dell’Hub partecipazione, recentemente istituito a livello nazionale.

18-19 dicembre – Napoli, Università Federico II, Complesso Universitario di S. Giovanni a Teduccio
I contratti di fiume una risorsa per l’Italia”, XII Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume
Il Tavolo Nazionale, a cinque anni dal XI incontro svoltosi a Roma nel 2018, intende riunire la Comunità dei Contratti di Fiume per fare il punto sui risultati del lavoro fatto in questi anni e sulle sfide da affrontare nel futuro. L’intento è contribuire a far crescere una gestione più condivisa ed efficace di fiumi, laghi e coste per uscire dalla cultura dell’emergenza, licenziando un “Documento di Posizione e Proposta”.
Durante l’evento si parlerà anche di governo aperto e dell’Hub partecipazione pubblica, poiché la Comunità di pratiche dello stesso ospiterà un’apposita area di lavoro dedicata ai Contratti di Fiume.

Incontri territoriali

5 dicembre – Roma, Dipartimento Scuola, Lavoro e Formazione professionale
Modulo conclusivo di formazione dei volontari del Servizio Civile Universale
Partito a settembre 2023, il percorso di formazione ha toccato, tra gli altri, i temi dell'innovazione digitale, della comunicazione istituzionale, dei servizi al cittadino, della citizen satisfaction e del customer relationship management, fino a toccare la dimensione della partecipazione pubblica, coinvolgendo varie strutture capitoline impegnate a veicolare le proprie competenze ai giovani volontari. La formazione si concluderà con un approfondimento sul progetto della Scuola Diffusa per la partecipazione e la cittadinanza digitale di Roma Capitale, nonché sulla collaborazione civica come bene comune, il nuovo regolamento dei beni comuni di Roma Capitale e l'Open government.

7 dicembre – Genova, Regione Liguria, via Fieschi 15
Nel corso dell’evento, in presenza, verranno presentati i risultati del percorso pilota sul valore pubblico dei dati aperti territoriali e del PNRR regionale, realizzato in collaborazione con FormezPA.
Il percorso pilota, collegato all’impegno del 5NAP sugli standard aperti per l’inclusività e la partecipazione della società civile nel monitoraggio della spesa pubblica, era mirato alla valorizzazione dei dati già aperti su investimenti e appalti pubblici. È consistito in attività di scambio e confronto di buone pratiche con la Regione Toscana per creare le condizioni favorevoli ad aumentarne la disponibilità e il riuso, anche ai fini di monitoraggio civico dei progetti.
Alla riflessione sulle prospettive parteciperanno diversi attori regionali del territorio, sia rappresentanti di amministrazioni pubbliche che della società civile organizzata.

20 dicembre, Genova – Regione Liguria, via Fieschi 15
La Regione Liguria organizza un incontro sulle “Strategie territoriali e reti per la cultura dell’integrità e la prevenzione della corruzione”.
Sono previsti interventi di rappresentanti delle pubbliche amministrazioni liguri che tratteranno di reti e strategie anticorruttive. A seguire ci sarà una tavola rotonda con i rappresentanti di organizzazioni della società civile che forniranno stimoli e riflessioni sugli argomenti dibattuti. La giornata sarà anche occasione per illustrare progetti, esperienze concrete, attività future e delineare le prospettive del prossimo anno. L’incontro coinvolge anche gli Enti Sanitari liguri e gli Enti e le Società in house regionali. Per partecipare scrivere a: giornatatrasparenza@regione.liguria.it specificando se in presenza o da remoto.

Incontri dei team di lavoro del 5NAP

Si parlerà di risultati del 5NAP, per fare un bilancio e riflettere sul futuro.
  • Parità di genere nel settore pubblico e privato (4/12)
  • Strategie e reti per l’integrità e la trasparenza (11/12)
  • Cittadinanza digitale (18/12)
  • Hub partecipazione pubblica (19/12)
  • Comunità di pratica degli RPCT (19/12)
  • Giovani e partecipazione (14/12)
Dati aperti per il monitoraggio della spesa pubblica (in corso di definizione)

Qual è la differenza tra Token e Coin?

C’è una grande confusione tra i termini Token e Coin e si pensa che si tratti della stessa cosa.



TOKEN CRIPTOVALUTA


Ma non è così ed ora ti mostrerò quali sono le differenze.

Differenza Tra Token e Coin

Coin
È la cyptocurrency predefinita di una blockchain
È una cryptocurrency
Sale e scende di prezzo
Usa blockchain per convalidare le transazioni

Token
Usa o prende in prestito la rete di un’altra blockchain
È una cryptocurrency
Sale e scende di prezzo
Usa blockchain per convalidare le transazioni
Ha un suo prezzo, nome e caratteristiche che lo rendono diverso da quello predefinito
Le sue transazioni vengono gestite sulla blockchain di riferimento


Scendiamo più nel dettaglio.

Coin e Token sono un sottoinsieme delle criptovalute:
Coin: Sono in vendita sul mercato e spesso sono delle fork (versioni modificate) della blockchain di Bitcoin. Ogni coin ha la sua blockchain di riferimento ed un protocollo unico che può essere usato soltanto da lei.
Token: Rappresentazione digitale di un bene (equity token) o funzione (utility token) che vengono rilasciati da un’app decentralizzata che si trova su un’altra blockchain. In questo caso non è necessario costruire una catena di blocchi; si possono usare degli schemi predefiniti – come quello di Ethereum – partendo dalla Blockchain principale. I token possono essere rilasciati in modo più veloce (ed economico) rispetto ad un coin. La maggior parte dei token usa lo schema della piattaforma Ethereum chiamato ERC20.

Ma abbiamo parlato anche di equity token ed utility token. Per definirli, dobbiamo fare un passo indietro e parlare dell’ICO.

L’ICO (significa Initial Coin Offer) è una modalità di finanziamento privato utilizzata dalle aziende che sviluppano progetti nel settore delle cryptocurrency. In poche parole, attraverso l’ICO l’azienda promette – attraverso degli smart contract – di restituire soldi che hanno raccolto tramite token. Le aziende stilano un whitepaper per richiedere il finanziamento e certificano che ricompenseranno chi donerà il denaro.

I token possono essere:Equity Token: Sono come le tradizionali azioni, quindi corrispondono ad un diritto dello shareholder (l’azionista) verso l’azienda. Questi token non possono essere rilasciati né perché non sono adeguati alle regole che ci sono ora in materia di titoli azionari
Utility Token: Sono token regolamentari adattati alle norme in materia di titoli azionari; possono essere sia scambiati sul mercato e possono essere usati anche sulla piattaforma

Domande Frequenti sulla differenza tra Token e Coin

Che differenza c’è tra token e Coin?

Sia token che coin sono un tipo di cryptocurrency. Entrambi salgono e scendono di prezzo ed entrambi usano blockchain per convalidare le transazioni. La differenza sta nella blockchain. Un coin è la cryptocurrency predefinita di una blockchain (per esempio Ether (ETH) è quella predefinita della blockchain Ethereum). Un token invece utilizza o prende in prestito la rete di un’altra blockchain. Il token ha un suo prezzo, nome e caratteristiche che lo rendono diverso da quello predefinito, senza contare che le transazioni fatte con i token vengono gestite sulla blockchain di riferimento.

lunedì 11 dicembre 2023

PRATICHE SOSTENIBILI DELLE IMPRESE A GIUGNO 2023 E PROSPETTIVE 2023-2025



Con riferimento a quanto dichiarano le imprese in tema di pratiche di sostenibilità, si stima che il 69% delle imprese manifatturiere, a giugno 2023, abbia intrapreso azioni di sostenibilità. Tra queste, il 56,2% segue pratiche di tutela ambientale, il 60,9% iniziative di sostenibilità sociale e il 39% ha svolto azioni di sostenibilità economica.


Sotto il profilo dimensionale, le grandi imprese sono quelle che intraprendono maggiormente azioni di sostenibilità (90,9%), tale quota scende al 46,7% per le imprese di minori dimensioni.


Da un punto di vista geografico sono le imprese manifatturiere del Nord-ovest e del Nord-est a svolgere più iniziative di sostenibilità, rispettivamente il 71% e il 70,4% del totale delle imprese manifatturiere, al Centro sono il 65,1%, mentre al Sud la percentuale è del 60,2.


Tra i settori economici, la più alta quota di imprese che intraprendono azioni di sostenibilità si rileva nella Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (90,5% delle imprese), seguono la Farmaceutica (88,2% delle imprese) e la Fabbricazione dei mezzi di trasporto (85,7% delle imprese). Emerge come meno virtuoso il settore della Metallurgia con il 57% delle imprese, seguito dalle Altre industrie (62,6%). Guardando alle componenti della sostenibilità, nel settore della Fabbricazione di coke e di prodotti petroliferi le imprese sono più attive nelle pratiche di tutela ambientale (89% delle imprese), ma anche per la sostenibilità sociale (88,2% delle imprese) e per quella economica (con il 74,5% delle imprese). Nella Farmaceutica prevale la componente sociale, con l’83,6% delle imprese, quella ambientale con l’80,6% delle imprese e quella economica con il 52,7% delle imprese.

Stirene: usi e rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori (materiale del cappotto termico)




Lo stirene (altrimenti noto come stirolo, feniletilene o vinilbenzene) è un monomero della famiglia degli idrocarburi aromatici (composti chimici formati da atomi di idrogeno e carbonio), che viene prodotto attraverso una tecnica di lavorazione che permette di ricavare, dal gas naturale o dal petrolio, etilene e benzene (un idrocarburo aromatico).

A temperatura ambiente, questo composto si presenta come un liquido incolore ed oleoso, insolubile in acqua, caratterizzato da un odore dolciastro.

Date le sue proprietà chimiche, viene utilizzato soprattutto nella produzione e nel trattamento di materie plastiche. Eccone una rassegna:polistirene (comunemente detto polistirolo);
l’Acrilonitrile-Butadiene-Stirene (o ABS, particolarmente diffuso per la sua resistenza);
la resina Stirene-Acrilonitrile (SAN);
gomma sintetica stirene-butadiene (SBR, ottenuta dalla fusione di monomeri di stirene e butadiene, talvolta commerciata sotto forma di polvere);
resine poliestere insature per vernici;
resine polistireniche;
manufatti di vetroresina.

In sintesi, quindi, le sue applicazioni sono numerosissime e varie, e i materiali prodotti a partire dallo stirene ci accompagnano nella vita di tutti i giorni. Non solo lo stirene serve a realizzare un’ampia gamma di contenitori per uso alimentare, cosmetico, sanitario (e non solo), componenti di elettrodomestici, automobili, radio, materiale medico e di laboratorio, ma rappresenta anche una risorsa per svariati settori del mercato internazionale (nelle industrie automobilistica, elettrica ed elettronica, alimentare, o nella produzione di imballaggi nell’arredamento, soltanto per citarne alcune).

La differenza tra stirene e polistirene (o polistirolo)

Prima di procedere alla valutazione dei rischi derivanti dallo stirene, bisogna chiarire la differenza chimica tra stirene, la sostanza con la quale entrano a contatto i lavoratori dei settori citati, e un suo polimero, il polistirene, uno dei materiali con cui entra a contatto l’utente finale.

Mentre il primo appartiene alla categoria dei monomeri, il secondo rientra in quella dei polimeri: questo significa che il polistirene si ottiene dalla polimerizzazione della materia prima, vale a dire dello stirene, e può essere compatto, espandibile ed espanso (sia sinterizzato, EPS, sia estruso, XPS). In anni recenti, la tecnologia di produzione in questo settore si è fortemente evoluta, portando alla sostituzione delle tecniche di polimerizzazione tradizionali con innovativi processi continui in massa-soluzione, più economici e con un minore impatto ambientale.

Lo stirene è tossico?

Sul sito dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) sono elencati alcuni effetti causati dall’esposizione a questa sostanza. Vediamoli di seguito:causa danni gli organi, in caso di esposizione prolungata o ripetuta;
allo stato liquido, e sotto forma di vapore è infiammabile;
provoca grave irritazione agli occhi e alla pelle;
risulta dannoso in caso di inalazione (mentre non risulta pericoloso il contatto tra i vapori e la cute);
potrebbe danneggiare la riproduttività.

La reazione all’inalazione delle emissioni di stirene si manifesta sotto forma di sintomi quali vertigine, sonnolenza, mal di testa, nausea, vomito, debolezza, perdita di conoscenza.

Questa sostanza, quindi, rappresenta un pericolo per i lavoratori esposti alle emissioni, ma non per l’utente finale.

A questo proposito, un segnale di allarme era stato lanciato già nel novembre 2003 dall’INAIL, che analizzando l’attività del comparto vetroresina, dove lo stirene è impiegato come diluente delle resine e dei gelcoat, aveva determinato la presenza di “un rischio chimico di esposizione professionale”, dovuto tanto alle caratteristiche delle materie prime impiegate, quanto alle loro modalità di lavorazione, definite artigianali.

Oltre ai già citati danni a occhi e pelle, l’Istituto nazionale parlava di depressione del sistema nervoso centrale, sottolineando i rischi derivanti da esposizioni croniche, e quindi auspicava una corretta valutazione dei rischi, insieme all’elevamento dello standard delle misure di prevenzione (installazione di apparecchi di aspirazione localizzati all’interno degli impianti di lavorazione, e uso di dispositivi di protezione da parte dei lavoratori).

Stirene e cancro

Nella lista di agenti identificati come cancerogeni, probabilmente tali o possibilmente tali, redatta dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), compaiono il benzene – che, come abbiamo visto, viene impiegato nella sintesi dello stirene – e il butadiene, utilizzato nella produzione di gomma SBR e di materie plastiche ABS, ma non lo stirene.

Di parere contrario è stato invece il Dipartimento della salute degli Stati Uniti, che, nel XII rapporto sui cancerogeni del 10 giugno 2011, ha riconosciuto ufficialmente lo stirene come cancerogeno. In aggiunta, uno studio – i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Epidemiology nel 2018 – ha riscontrato un’elevata densità di alcuni tipi di cancro in lavoratori esposti ad alte concentrazioni di stirene.

Le soluzioni adottate in ambito europeo: la normativa UE

Su proposta del Comitato di valutazione dei rischi (RAC) dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA), è stato introdotto il regolamento (UE) n. 605/2014, che modifica il precedente regolamento (CE) n. 1272/2008 in merito “all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele”, comportando la classificazione dello stirene come tossico per la riproduzione e per gli organi uditivi in caso di esposizione ripetuta.

Questo significa che nella scheda di sicurezza (presente sugli imballaggi della sostanza o di una sua eventuale miscela e contenente inoltre indicazioni sul suo smaltimento nei rifiuti) dovrà presentare il simbolo di pericolo (cuore che esplode di colore nero) e non più il simbolo di avvertenza (punto esclamativo di colore nero).

Ma non solo: la sua classificazione come “tossico per la riproduzione” (codice H361d) ne ha imposto un abbassamento dei livelli di emissione in atmosfera a 5mg/m3, allo scopo di contenerne la concentrazione nella stessa.

L’impatto delle normative sui lavoratori

Stando a quanto riportato dall’Associazione Italiana Polistirene Espanso (AIPA), l’industria degli stirenici, visti “gli scenari di esposizione per i lavoratori in diversi settori”, ha provveduto a fornire a tutti i lavoratori impegnati nell’approvvigionamento e nello stoccaggio dello stirene tanto le linee guida di sicurezza quanto i dispositivi di protezione necessari, e ha proposto un limite di esposizione professionale volontario allo stirene pari a 20 ppm (vale a dire “parti per milione”) – una media ponderata su 8 ore.

Così facendo, si è dimostrato che i lavoratori possono lavorare a contatto con lo stirene in piena sicurezza, poiché risultano tutelati da eventuali emissioni della sostanza.

Inoltre, i produttori di stirene hanno concordato un limite di esposizione professionale di 20 ppm, che però, in Europa, è soggetto a notevoli variazioni da paese a paese.


Programmazione delle politiche di coesione: risorse finanziarie 2021-2027 (link)



La programmazione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) per il periodo 2021-2027 è articolata in Piani, Programmi e altre assegnazioni CIPE a singoli progetti e iniziative di interesse nazionale.


I dati sulla dotazione finanziaria sono articolati per tipologia, territorio interessato e Amministrazione titolare e fanno riferimento alle risorse FSC stanziate. Gli importi sono riportati in valore assoluto ed espressi in euro. Le informazioni disponibili sulle delibere CIPE di approvazione di Piani e Programmi, nonché sulle leggi di assegnazione, ove pertinente, sono il numero e la data. Nel caso di più decisioni relative alla medesima assegnazione, i riferimenti sono riportati in righe separate.
Dati e metadati sulla dotazione finanziaria complessiva dei Programmi 2021-2027 *
Dati e metadati sulle decisioni di approvazione dei Programmi 2021-2027 *


(dati scaricabili ☝)


Ultimo aggiornamento: dati al 30/10/2023.
* Dati non navigabili sul portale OpenCoesione.




I Fondi Strutturali disponibili in Italia per il periodo 2021-2027 sono il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo plus (FSE+) e il Fondo per la Transizione Giusta ((Just Transition Fund - JTF), attuati attraverso Programmi nazionali (PN) e regionali (PR). I dati sulla dotazione di ciascun Programma sono disponibili con l'articolazione del valore complessivo delle risorse stanziate con il dettaglio della quota a valere sul bilancio comunitario, riportati in valore assoluto ed espressi in euro. Le informazioni disponibili sulle Decisioni di approvazione dei Programmi sono il numero, la data e i riferimenti delle eventuali Decisioni precedenti.
Dati e metadati sulla dotazione finanziaria complessiva dei Programmi 2021-2027 *
Dati e metadati sulle decisioni di approvazione dei Programmi 2021-2027 *


(dati scaricabili ☝)


Ultimo aggiornamento: dati al 30/10/2023.
* Dati non navigabili sul portale OpenCoesione.

sabato 9 dicembre 2023

Infortuni e malattie professionali, online gli open data Inail del 2022


Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e dicembre sono state 697.773 (+25,7% rispetto allo stesso periodo del 2021), 1.090 delle quali con esito mortale (-10,7%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 60.774 (+9,9%)


Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di dicembre. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle in formato pdf del “modello di lettura”, contenenti i dati aggregati con i confronti “di mese” (dicembre 2021 vs dicembre 2022) e “di periodo” (gennaio-dicembre 2021 vs gennaio-dicembre 2022).

Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche.

Per quantificare il fenomeno, comprensivo dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2022, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia, anche per tenere conto di eventuali ritardi nelle denunce di infortunio, in particolare di quelle con esito mortale e da contagio da Covid-19.

In occasione della presentazione della Relazione Inail di metà anno, saranno disponibili dati annuali più consolidati rispetto a quelli diffusi con le rilevazioni mensili, corredati anche dall’informazione sugli esiti della definizione amministrativa (riconosciuti, negativi e in istruttoria).

Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.

Ciò premesso nel 2022 si registra, rispetto al 2021, un deciso aumento delle denunce di infortunio in complesso (dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni “tradizionali”, sia in occasione di lavoro che in itinere), un calo di quelle mortali (per il notevole minor peso delle morti da contagio, a cui si contrappone però il contestuale incremento dei decessi in itinere), e una crescita delle malattie professionali.


DENUNCE DI INFORTUNIO

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di dicembre sono state 697.773, in aumento del 25,7% rispetto alle 555.236 del 2021 (+25,9% rispetto alle 554.340 del periodo gennaio-dicembre 2020 e +8,7% rispetto alle 641.638 del periodo gennaio-dicembre 2019).

I dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento nel 2022 rispetto al 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 474.847 del 2021 ai 607.806 del 2022 (+28,0%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento dell’11,9%, da 80.389 a 89.967.

Nello scorso mese di dicembre il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +24,5% nella gestione Industria e servizi (dai 464.401 casi del 2021 ai 578.340 del 2022), un -3,6% in Agricoltura (da 26.962 a 25.999) e un +46,3% nel Conto Stato (da 63.873 a 93.434). Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori, in particolare nella Sanità e assistenza sociale (+113,1%), nel Trasporto e magazzinaggio (+79,3%), nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+55,2%) e nell’Amministrazione pubblica, che comprende le attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (+54,8%).

L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+37,3%), seguito da Isole (+33,2%), Nord-Ovest (+30,4%), Centro (+29,4%) e Nord-Est (+13,3%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+68,9%), la Liguria (+49,0%) e il Lazio (+45,4%).

L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2021 e il 2022 è legato sia alla componente femminile, che registra un +42,9% (da 200.557 a 286.522 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +16,0% (da 354.679 a 411.251). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+27,0%), sia quelli extracomunitari (+20,8%) e comunitari (+15,8%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni.


CASI MORTALI

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro lo scorso mese di dicembre sono state 1.090, 131 in meno rispetto alle 1.221 registrate nel 2021 (-10,7%). Questo calo è la sintesi di un decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-33,8%) e di un incremento nel periodo maggio-dicembre (+7,1%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 180 casi in meno rispetto al periodo gennaio-dicembre 2020 (1.270 decessi) e uno in più rispetto al periodo gennaio-dicembre 2019 (1.089 decessi).

Per un confronto più corretto e puntuale si dovrà fare riferimento alla Relazione annuale dell’Istituto di metà anno, in occasione della quale saranno diffusi gli open data annuali (più consolidati di quelli mensili), con l’aggiornamento del quinquennio 2018-2022 al 30 aprile 2023.

A livello nazionale i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento nel 2022 rispetto al 2021 solo dei casi avvenuti in occasione di lavoro, scesi da 973 a 790 per il notevole minor peso delle morti da Covid-19, mentre quelli in itinere sono passati da 248 a 300. Il calo ha riguardato soprattutto l’Industria e servizi (da 1.040 a 936 denunce), seguita da Conto Stato (da 53 a 36) e Agricoltura (da 128 a 118).

Dall’analisi territoriale emerge un decremento di 83 casi mortali al Sud (da 318 a 235), di 31 nel Nord-Est (da 276 a 245), di 12 nel Nord-Ovest (da 313 a 301), di tre nelle isole (da 87 a 84) e di due al centro (da 227 a 225). Le regioni con i maggiori decrementi sono la Campania (-37 casi mortali), la Puglia, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna (-22 ciascuna), l’Abruzzo (-20) e il Piemonte (-18). Tra le regioni che registrano aumenti si segnalano, invece, la Calabria (+14 casi), la Lombardia (+13) e la Toscana (+9).

Il calo rilevato tra il 2021 e il 2022 è legato soprattutto alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 1.095 a 970, mentre quella femminile passa da 126 a 120 casi. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 1.036 a 881 decessi), in aumento quelle degli extracomunitari (da 138 a 156) e dei comunitari (da 47 a 53).
Dall’analisi per classi di età, da segnalare l’incremento di casi mortali tra i 25-39enni (da 153 a 196 casi) e tra gli under 20 (da 10 a 22) e il calo tra gli over 39 anni (da 1.019 a 839).

Al 31 dicembre di quest’anno risultano 19 denunce di incidenti plurimi avvenuti nel 2022, per un totale di 46 decessi, 44 dei quali stradali. Nel 2021 gli incidenti plurimi erano stati 17 per un totale di 40 decessi, 23 dei quali stradali.


DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel 2022 sono state 60.774, in aumento di 5.486 casi (+9,9) rispetto al 2021 (15.751 casi in più, per un incremento percentuale del 35,0% rispetto al 2020, e 536 casi in meno, con una riduzione dello 0,9%, rispetto al 2019).

I dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno mostrano un aumento nel 2022 rispetto al 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+10,0%, da 45.632 a 50.185 casi), Agricoltura (+9,5%, da 9.167 a 10.041) e Conto Stato (+12,1%, da 489 a 548). L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce nelle Isole (+18,4%), nel Centro (+10,3%), nel Nord-Ovest (+10,0%), nel Sud (+9,5%) e nel Nord-Est (+5,6%).

In ottica di genere si rilevano 4.472 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 40.387 a 44.859 (+11,1%), e 1.014 in più per le lavoratrici, da 14.901 a 15.915 (+6,8%). Nel complesso, l’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 51.142 a 56.128 (+9,7%), sia quelle degli extracomunitari, da 2.861 a 3.145 (+9,9%), e dei comunitari, da 1.285 a 1.501 (+16,8%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.


PUBBLICATO IL NUOVO BOLLETTINO TRIMESTRALE

In concomitanza con la pubblicazione degli open data Inail del 2022, sul sito dell’Istituto è disponibile anche il nuovo bollettino trimestrale sulle denunce di infortunio e malattia professionale, che esamina l’andamento del fenomeno infortunistico e tecnopatico rilevato tra gennaio e dicembre, confrontato con l’analogo periodo del 2021. Il bollettino – corredato da glossario, nota metodologica, grafici e tabelle – analizza in particolare l’andamento delle denunce di infortunio nel complesso e con esito mortale per genere, regione e modalità di accadimento, mentre il trend delle denunce di malattia professionale è declinato per genere e regione.

Quali dati aperti (link al passaggio del mouse)
 
Aggiornamento dati mensili al 31 ottobre 2023: la rilevazione al 31 ottobre aggiorna e modifica la precedente anche per effetto di un miglioramento nella qualita' dell'informazione del codice Istat Ateco attribuito alle ditte.

La Pubblica Amministrazione produce in generale due tipi di dato: dati gestionali, relativi ai processi organizzativi e di servizio;
dati di tipo statistico, descrittivi dei fenomeni che gestisce.

L'Inail nella logica dell'open data (Direttiva 2003/98/CE del 17 novembre 2003 recepita dall'ordinamento italiano con il Decreto Legislativo 24 gennaio 2006 n. 36; Codice dell'Amministrazione Digitale - Decreto Legislativo 7 marzo 2005 n. 82) rende pubblici:dataset statistici con dati elementari: sono dati relativi al singolo caso di infortunio e di malattia professionale, corredati da metadati, vocabolario e thesaurus, "modello di lettura" (definito su una struttura di tabelle);
dataset statistici con dati aggregati: propongono, su temi particolari, dati statistici aggregati ma manipolabili;
dataset gestionali: riportano informazioni sulle sedi dell'Inail e sui Centri Operativi Regionali.

I dati in possesso dell'Istituto sono relativi alla popolazione degli assicurati Inail (non vi rientrano, per esempio, gli agenti di commercio, i giornalisti, il personale di volo, i Vigili del Fuoco, il personale delle Forze di Polizia e delle Forze armate); sono disponibili in formato aperto e liberamente consultabili e riutilizzabili dal cittadino e dalle imprese con licenza IODL v2.0.


Per questo nella sezione Casi d'uso l'Inail raccoglie le segnalazioni degli utenti-utilizzatori con i suggerimenti di miglioramento e le motivazioni, le caratteristiche di elaborazione e gli eventuali esiti relativi all'utilizzazione degli open data.


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