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giovedì 9 novembre 2023

La Spesa Sanitaria: Normativa, Monitoraggio e Fonti dei Dati


Con la riforma del Titolo V, la sanità è diventata materia concorrente tra Stato e Regioni: il primo determina i livelli essenziali di assistenza, l’ammontare delle risorse necessarie per il loro finanziamento e il monitoraggio delle prestazioni; le seconde organizzano i servizi Sanitari Regionali. L’attività di monitoraggio dei costi rilevati dai servizi sanitari regionali si basa sui dati di tre modelli, introdotti nel 2001: il Conto Economico (CE), lo Stato Patrimoniale (SP) e i Costi dei Livelli di Assistenza (LA).

Il Servizio Sanitario nazionale

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) del nostro paese si fonda sull’articolo 32 della Costituzione, che stabilisce il riconoscimento e la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e come interesse della collettività. L’universalità, l’uniformità e la solidarietà sono conseguentemente i principi che ispirano l’SSN, istituito con la legge n. 833 del 1978, e ne spiegano la natura pubblica.

A seguito della riforma del Titolo V della Costituzione, la sanità è diventata materia concorrente tra Stato e Regioni (cfr. articolo 117 della Costituzione). È compito dello Stato determinare i Livelli essenziali di assistenza (LEA), definire l’ammontare complessivo delle risorse finanziarie necessarie al loro finanziamento e monitorare che le prestazioni siano erogate in condizioni di efficienza ed appropriatezza su tutto il territorio nazionale. Alle regioni spetta invece l’organizzazione dei rispettivi Servizi Sanitari Regionali (SSR), e sono quest’ultime a dover garantire l’erogazione delle prestazioni ricomprese nei LEA.

L’attuale divisione dei ruoli nell’ambito della sanità pubblica ha comportato lo sviluppo di forme di collaborazione e condivisione di principi e regole tra i due livelli di governo, Stato e Regioni, con l’obiettivo di garantire la soddisfazione dei bisogni sanitari dei cittadini e contemporaneamente rispettare i parametri europei derivanti dal Patto di Stabilità e Crescita e i conseguenti vincoli di bilancio.
Le Intese Stato-Regioni

Lo strumento di governance del servizio sanitario nazionale è costituito dalle Intese Stato-Regioni, di norma triennali, con le quali le parti si accordano sui livelli di finanziamento del SSN, sulle regole di governo del settore e sulle modalità di verifica del rispetto delle predette regole, definite “adempimenti”, con i relativi meccanismi sanzionatori e premiali.
Lo strumento di governance del servizio sanitario nazionale è costituito dalle Intese Stato-Regioni, di norma triennali, con le quali le parti si accordano sui livelli di finanziamento del SSN, sulle regole di governo del settore e sulle modalità di verifica del rispetto delle predette regole.
Il Monitoraggio della spesa e i modelli di Rilevazione

Per mantenere gli standard qualitativi del SSN e garantirne la sostenibilità è cruciale una costante e dettagliata attività di monitoraggio dei costi rilevati dai Servizi sanitari regionali e della qualità delle prestazioni erogate.

Tale attività si basa sui dati rilevati attraverso tre modelli: il Conto Economico (CE), lo Stato Patrimoniale (SP) e i Costi dei Livelli di Assistenza (LA). Introdotti nel 2001, questi modelli di rilevazione sono stati oggetto di periodici aggiornamenti, che hanno ampliato il livello di dettaglio delle voci contabili oggetto di rilevazione. Ai dati raccolti attraverso questi tre modelli sono dedicate, nel portale OpenBDAP, le rispettive viste di consultazione nella sezione “esplora” dell’area tematica dedicata a questa materia.

Il modello di rilevazione relativo al Conto Economico (CE) viene trasmesso al Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) da ciascun ente del Servizio Sanitario Regionale (SSR) e dalla regione, dopo le necessarie operazioni di consolidamento. I dati di CE sono trasmessi a preventivo, trimestralmente e a consuntivo su base annuale. Il dato consolidato regionale “Riepilogativo regionale”, è contraddistinto dal codice 999.

L’entrata in vigore del D lgs n. 118 del 2011 ha dato un rilevante impulso all’attività di monitoraggio della spesa sanitaria, introducendo anche l’analisi dello stato patrimoniale mediante il modello di rilevazione SP che viene inviato, come il precedente, al NSIS da ogni ente del SSR e da ogni regione.

Un’ulteriore rilevazione a consuntivo è quella dei Costi dei Livelli di Assistenza (LA), che forniscono una riclassificazione dei costi del modello CE per funzione assistenziale: tali informazioni consentono di valutare la destinazione funzionale dei costi del Sistema Sanitario Nazionale e mostrano le attività, i servizi e le prestazioni che il SSN eroga ai cittadini in condizioni di uniformità e appropriatezza

L’attività di monitoraggio viene svolta anche attraverso due Tavoli tecnici, istituiti nel 2005: il Tavolo per la verifica degli adempimenti regionali, coordinato dalla Ragioneria generale dello Stato e il Comitato LEA, coordinato dal Ministero della salute.

Nel corso degli anni le attività di monitoraggio hanno fatto emergere la necessità di sottoporre talune regioni, dall’anno 2007, ad un Piano di rientro avendo registrato elevati livelli di disavanzo e carenze nell’erogazione dei LEA.

Il monitoraggio delle regioni non sottoposte ad un Piano di rientro è effettuato dal Tavolo per la verifica degli adempimenti regionali, sulla base dei costi rilevati mediante il modello CE. Nel caso si profili un disavanzo, la regione viene invitata ad adottare iniziative per ricondurre la spesa entro i livelli programmati, pena l'attivazione di un meccanismo sanzionatorio definito per legge (art. 1, comma 174, della legge n. 311/2004.).

Qualora la spesa non sia ricondotta entro i livelli programmati, la regione è tenuta ad adottare un piano di rientro il cui monitoraggio è effettuato in seduta congiunta dai due Tavoli tecnici effettuando, sulla base dei dati trimestrali dei costi rilevati con il modello CE, proiezioni del risultato d'esercizio a fine anno.
La Procedura Annuale di verifica

A partire dal modello di Conto Economico viene effettuata la procedura annuale di verifica dell’equilibrio dei conti sanitari regionali: introdotta a partire dal 2005 (legge n 311 del 2004, art. 1 comma 174), individua un meccanismo di tutela dell’equilibrio economico del SSR e prevede la valutazione del risultato di esercizio di ciascun SSR riferito al IV trimestre di ciascun anno.

In particolare nei mesi di Marzo/Aprile, il Tavolo di verifica degli adempimenti regionali convoca ciascuna regione e valuta il risultato di gestione che può consistere in una situazione di avanzo, di equilibrio, oppure presentare un disavanzo. In caso di disavanzo si procede all’analisi dell’idoneità e della congruità delle misure di copertura adottate dalla regione al fine di rispettare l’obbligo, derivante dalla legislazione vigente, di coprire integralmente i disavanzi sanitari regionali.

Le misure di copertura possono essere state preordinate dalla regione, oppure provenire da aliquote fiscali rientranti nell’autonomia regionale, adottate in previsione del disavanzo in ambito sanitario. Se le misure di copertura sono giudicate congrue, la verifica si chiude positivamente; in caso contrario la regione viene diffidata dal Presidente del Consiglio dei Ministri ad adottare entro il 30 Aprile dell’anno di verifica la relativa copertura necessaria a garantire l’equilibrio. Se la regione non adempie alla diffida, il Presidente della regione, diviene commissario ad acta ed adotta le misure necessarie entro il successivo mese di Maggio. Nel caso anche il commissario ad acta non adempia, o qualora le coperture non siano sufficienti, si prevede l’innalzamento automatico delle aliquote fiscali di IRAP e Addizionale regionale all’IRPEF ai livelli massimi previsti dalla legislazione vigente. E’ previsto, inoltre, il divieto di effettuare spese non obbligatorie.
In caso di disavanzo si procede all'analisi dell'idoneità e della congruità delle misure di copertura adottate dalla regione al fine di rispettare l'obbligo, derivante dalla legislazione vigente, di coprire integralmente i disavanzi sanitari regionali.

In caso di persistenza di disavanzi non coperti, nonché in caso di raggiungimento di una soglia del 5% del disavanzo rispetto al finanziamento ordinario, la regione viene sottoposta a Piano di rientro (legge 191 del 2009). La regione viene quindi invitata ad adottare iniziative per ricondurre la spesa entro i livelli programmati, pena l’attivazione di un meccanismo sanzionatorio definito per legge.

https://openbdap.rgs.mef.gov.it/it/Home/LaSpesaSanitaria
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Etichette: Dataset sanità

Da luglio 2022 le nuove funzionalità CUP per i progetti PNRR e la Tabella di decodifica per i servizi di interoperabilità



Il sistema CUP registra i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e i relativi target previsionali associati, ora possibile anche per la modalità web service e massiva (batch).

Dal 27 luglio è on line la versione aggiornata del Sistema CUP per classificare i progetti PNRR, realizzata Dipartimento della programmazione e il coordinamento della politica economica👉(DiPE) in collaborazione con l'Unità di Missione (UdM) PNRR, della Ragioneria generale dello Stato, Ministero dell'economia e delle finanze.

L'aggiornamento della sistema è visibile fin dalla prima azione che l’utente effettua in fase di apertura del CUP, dopo aver selezionato la modalità di generazione del codice (libera o tramite template cup se disponibile).

Se il progetto rientra tra linee di finanziamento previste dal PNRR, tra le informazioni richieste, è obbligatorio registrare anche:Tematica PNRR (Missione, Componente, Misura e Sub-investimento se previsto)
Target previsto: per compilare in modo corretto, deve essere indicato almeno un target tra quelli previsti. Se la misura/o sub-misura prevede più di un target, valorizzare a 0 i campi non necessari.
Data completamento prevista del progetto

Nuova tabella PNRR per i servizi di interoperabilità
Pubblicata la nuova tabella di decodifica: codici e descrizioni delle tematica, sub investimento, target PNRR per utilizzare i servizi di generazione tramite web services e massiva (via batch).
I tracciati vanno aggiornati solo se i progetti che si intendono registrare o consultare all’interno del Sistema CUP rientrano nel PNRR.
Link👉Tabella target PNRR (excel - 53kb) - generazione cup in modalità ws e bacth (valori campi e descrizioni)

Per richiedere supporto è possibile contattare il numero verde dell’helpdesk CUP: 800.811.172 scrivere all’assistenza tramite il 👉form via web


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Etichette: Dati PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Online il nuovo dataset PNRR

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OpenCUP

Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economicaPresidenza del Consiglio dei Ministri
Unione Europea
Agenzia Coesione Territoriale
Pon Governance

Unione Europea
Agenzia Coesione Territoriale
Pon Governance
Opencup logo




È online il nuovo dataset OpenCUP sui progetti di investimento pubblico registrati nella banca dati CUP e classificati come interventi candidati ad essere finanziati o cofinanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I dati in questione, si riferiscono a tutti i progetti d’investimento pubblico identificati dal Codice Unico di Progetto (CUP) e associati già in fase di generazione del codice, da parte dagli enti responsabili degli interventi, al PNRR.

Si ricorda, infatti, che recentemente, il corredo informativo dei progetti all’interno del Sistema CUP, è stato implementato da ulteriori campi per associare gli interventi al PNRR come la Tematica, che classifica la Missione, la Componente e la Misura di investimento, il Sub-investimento e i Target previsionali per tutte le linee di intervento. Tale associazione al PNRR non è obbligatoria ed è riferita a un’indicazione fornita dall’utente al momento della richiesta del codice.

I dati oggetto del rilascio open data, rappresentano infatti tutti gli interventi candidati nell’ambito del PNRR, ma che potrebbero non essere ammessi ai finanziamenti del Piano e successivamente finanziati da altre misure di spesa. Per la lista definitiva dei progetti PNRR, si rimanda agli elenchi ufficiali emanati dalle Amministrazioni responsabili dei finanziamenti.

• Pagina di accesso agli opendata:

 

OpenData

La pubblicazione in formato elaborabile dei dati relativi ai progetti di investimento pubblico (Lavori Pubblici, Incentivi alle imprese e Contributi per calamità naturali) finanziati con risorse pubbliche (nazionali o europee), private o con strumenti di finanza di progetto (mista o pura) risponde all'esigenza di aumentare la trasparenza della Pubblica Amministrazione, promuovere la diffusione di dati che riguardano l'azione pubblica e favorirne il riutilizzo nell'ottica dell'Open Government.


Nuovo dataset PNRR  - Aggiornamento Maggio 2023

E' disponibile l'aggiornamento del dataset sui progetti classificati come interventi PNRR. 

Si ricorda che i dati pubblicati rappresentano gli interventi candidati nell'ambito del PNRR, ma che potrebbero non essere ammessi ai finanziamenti del Piano e successivamente finanziati da altre misure di spesa. 

- Aggiornamento dataset PNRR (53,2 MB)

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Nuovo dataset PNRR  - Aggiornamento Gennaio 2023

E' disponibile l'aggiornamento del dataset sui progetti classificati come interventi PNRR. 

Si ricorda che i dati pubblicati rappresentano gli interventi candidati nell'ambito del PNRR, ma che potrebbero non essere ammessi ai finanziamenti del Piano e successivamente finanziati da altre misure di spesa. 

- Aggiornamento dataset PNRR (44,9 MB)

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Nuovo dataset PNRR  - Aggiornamento Novembre 2022

Si sottolinea che i dati oggetto del rilascio open data, rappresentano gli interventi candidati nell’ambito del PNRR, così come segnalati dai soggetti titolari dei singoli interventi in fase di generazione CUP, ma che potrebbero non essere ammessi ai finanziamenti del Piano e successivamente finanziati da altre misure di spesa. Per la lista definitiva dei progetti PNRR, si rimanda agli elenchi ufficiali emanati dalle Amministrazioni responsabili dei finanziamenti.

- Focus Tematica e Indicatori e Target (zip 41mb) 

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On-line l'aggiornamento di agosto 2022 (!)

In questa pagina sono pubblicate risorse open data elaborate anche in tabelle separate.

Lavori pubblici, Incentivi e Contributi per calamità naturali: dati al 01.01.2023

- Progetti (zip - 500 mb) - dataset relativo ai corredi informativi dei progetti

- Localizzazione (zip - 57 mb) - dataset relativo alle localizzazioni dei CUP

- Soggetti (zip - 828 kb) - dataset relativo alle anagrafiche dei Soggetti titolari/richiedenti dei CUP

- Fonti di copertura (zip - 80 mb) - dataset relativo alle fonti di copertura finanziaria associate ai CUP

- Link interoperabilità (zip - 1,5 mb) - dataset relativo ai CUP che presentano link ad atri portali open data

Va precisato che i dati pubblicati sono il frutto di un lavoro intrapreso dal 2003 con l'istituzione di una banca dati per la richiesta telematica del Codice Unico di Progetto (Legge n. 3 del 2003) quale strumento necessario per il funzionamento del Sistema di Monitorare gli Investimenti Pubblici-MIP (Legge n. 144 del 1999).

Occorre tener presente che lo scarico dei data set disponibili in questa pagina deve essere eseguito tenendo presente l'ingente quantità di dati in essi contenuti, si consiglia quindi di scegliere la "porzione" dei dati di interesse in relazione alle analisi da svolgere.

Si fa presente che il Gruppo di Lavoro OpenCUP esegue giornalmente un'attività di bonifica dati volta ad innalzare la qualità del contenuto pubblicato. La presenza di tale attività è tracciata nella scheda progetto con l'etichetta a piè di pagina "il corredo informativo di questo CUP è stato visionato, almeno parzialmente." Sempre per gli stessi motivi si è scelto di aggiornare il dataset su base mensile.

Nota bene: gli URL dei singoli progetti presentano questo schema:

https://opencup.gov.it/portale/progetto/-/cup/

* come esplicitato il separatore utilizzato nel file .csv è il Pipe (|)

* la codifica utilizzata è 7bit ASCII

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Nuove nature di Progetto

Acquisto di beni e servizi, sottoscrizioni di capitale e contributi a privati (dati aggiornati a dicembre 2019)

- Nuove nature di Progetto (zip - 102 Mb)


Scarica gli Open Data

Progetti Opendata

 

  • Complessivo

Dataset complessivo di tutti i progetti presenti su OpenCUP.

  • Area Centro

Dataset contenente i progetti localizzati nell'area geografica: Centro.

  • Area Isole

Dataset contenente i progetti localizzati nell'area geografica: Isole.

  • Area Nord - Est

Dataset contenente i progetti localizzati nell'area geografica: Nord - Est.

  • Area Nord - Ovest

Dataset contenente i progetti localizzati nell'area geografica: Nord - Ovest.

  • Area Sud

Dataset contenente i progetti localizzati nell'area geografica: Sud.

  • Elenco CUP revocati e cancellati

Dataset contenente l'elenco dei CUP Revocati e Cancellati.

  • Elenco files TREND CUP

Dataset contenente l'elenco dei dati storici dei CUP

 

alle novembre 09, 2023 Nessun commento:
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Etichette: Cosa sono i dati aperti? A che servono? A quale legislazione fanno riferimento?

giovedì 2 novembre 2023

Il progetto ODECO – Open Data Ecosystem

Se da un lato gli Open Data sono diventati a Il progetto ODECO – Open Data Ecosystem sono diventati a pieno titolo un pezzo della strategia europea sui dati, dall’altra sono diventati spesso oggetto di studio nell’ambito della Ricerca Scientifica. Sappiamo infatti che i dati aperti hanno un’importante valenza sia di tipo sia sociale che economico. Su quest’ulimo punto, si ritiene che il potenziale dell’intera data economy a livello europeo sia valutato attorno ai 739 miliardi di euro, una parte dei quali generati proprio dagli Open Data. E sono dati destinati a crescere. Il progetto ODECO (Open data Ecosystem) è un’iniziativa della rete di formazione innovativa delle azioni Marie Skłodowska-Curie che ha consentito a 15 giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo di sviluppare e approfondire progetti di ricerca sui dati aperti all’interno di Università europee. L’idea è quella di dare risposte innovative ai tanti temi che coinvolgono gli Open Data e di favorire così la creazione di un ecosistema dei dati aperti a livello europeo.
Alcuni esperti italiani di primo piano sugli Open Data, tra loro diversi soci di onData, li hanno incontrati nella sede di Ascoli Piceno dell’università di Camerino su invito del Prof. Andrea Polini. Una giornata di lavoro in cui ogni ricercatore ha presentato brevemente il proprio progetto di ricerca. Progetti che vanno a guardare nell’articolato mondo degli Open Data toccandone innumerevoli aspetti: dall’uso degli Open Data nelle scuole, al mercato e ai modelli di business sugli Open Data, dall’interoperabilità semantica al Data Journalism e alla creazione di servizi pubblici. Tanti aspetti da poter mettere assieme per immaginare così un vero e proprio ecosistema dei dati aperti, un ecosistema in cui settore pubblico e settore privato possono operare e soprattutto cooperare.



Link: https://odeco-research.eu/
alle novembre 02, 2023 Nessun commento:
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Etichette: Cosa sono i dati aperti? A che servono? A quale legislazione fanno riferimento?

Nota sulla congiuntura di ottobre 2023 ufficio parlamentare di bilancio


  • Sulle prospettive dell’economia globale gravano le incertezze per le nuove tensioni geopolitiche; primi effetti sui mercati del gas dal conflitto in Medio Oriente
  • Dopo la battuta di arresto del PIL in primavera, l’attività in Italia resta debole; confermata la previsione di crescita del PIL dello 0,8 per cento nel 2023
  • Cresce l’occupazione senza tensioni salariali, però calano le ore lavorate
  • Decisa flessione dell’inflazione attesa a ottobre, ma peggiora la fiducia di famiglie e imprese
  • Investimenti in frenata in tutte le maggiori componenti: pesa l’accesso al credito
  • UPB inaugura un nuovo indicatore sulle difficoltà di accesso al credito


24 ottobre 2023 | Il contesto internazionale, già fragile negli ultimi anni, vede aumentare i fattori di instabilità con la recrudescenza del conflitto israelo-palestinese e il conseguente riaccendersi delle tensioni su materie prime e prezzi dell’energia. L’acuirsi dell’incertezza aumenta la difficoltà di orientare le previsioni.

Gli effetti destabilizzanti del nuovo conflitto per l’economia internazionale hanno comportato un aumento delle quotazioni dei futures del metano sul mercato olandese, balzate di circa 20 dollari sulla scadenza a un mese (fig. 1).

 



In Italia il PIL ha registrato una battuta d’arresto in primavera, riducendosi dello 0,4 per cento sul periodo precedente; la crescita acquisita del PIL per il 2023 è comunque positiva, pari allo 0,7 per cento. Peggiora la fiducia di famiglie e imprese. Il rallentamento della spesa delle famiglie in primavera ha riflesso l’indebolimento del reddito disponibile. Nel terzo trimestre si sono intensificati i segnali di cautela negli orientamenti di spesa dei consumatori e l’indice di fiducia si è attestato a 106,2, circa due punti e mezzo in meno rispetto al massimo di giugno. Le incertezze pesano anche sulle imprese, che frenano gli investimenti per il deterioramento delle condizioni del credito. Dalle rilevazioni di fine estate sono in peggioramento le condizioni per investire e le imprese prefigurano un’espansione degli investimenti nel 2023 moderata rispetto al 2022. Nell’insieme dei comparti produttivi l’indice composito della fiducia delle imprese, ottenuto come aggregazione dei climi settoriali pubblicati dall’Istat, è nuovamente arretrato nel terzo trimestre. Nello stesso periodo l’incertezza misurata dall’indice dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) si è ancora intensificata, in maggiore misura tra le imprese rispetto alle famiglie.

Nel secondo trimestre è cresciuta l’occupazione e non si registrano forti tensioni salariali ma sono diminuite le ore lavorate. Il calo dell’input di lavoro registrato nel secondo trimestre ha seguito quello del PIL (-0,4 per cento rispetto ai precedenti tre mesi) e ha prevalentemente interessato il comparto industriale. Secondo la Rilevazione delle Forze di Lavoro il numero di persone occupate è invece aumentato, in prevalenza per l’occupazione dipendente a carattere permanente e, più marginalmente, il lavoro autonomo. La componente a termine ha registrato una diminuzione, per il quinto trimestre consecutivo. Il numero di persone in cerca di occupazione nel secondo trimestre è calato in misura considerevole per cui l’inutilizzo del fattore lavoro (ore lavorate) è diminuito. Il divario tra domanda e offerta di lavoro si è mantenuto ampio; il tasso di posti vacanti è lievemente aumentato nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni, mentre è risultato stabile nei servizi (fig. 2).




Secondo indicazioni preliminari il numero degli occupati è aumentato lievemente nel periodo estivo e nel bimestre luglio-agosto è proseguita la discesa del tasso di disoccupazione (al 7,4 per cento, due decimi in meno rispetto al trimestre precedente).

L’inflazione continua a ridursi e rallentano per la prima volta dopo quasi due anni i prezzi dei beni alimentari, che tuttavia restano su livelli elevati. Nel complesso la variazione acquisita dei prezzi al consumo per il 2023 rimane stabile, sia per la componente generale (5,7 per cento) sia per quella di fondo. Il differenziale di inflazione italiano rispetto all’area dell’euro si sta ridimensionando rispetto all’inizio dell’anno, scendendo allo 0,9 per cento nel terzo trimestre dall’1,5 del primo. Se si escludono alcune voci più erratiche e includendo il dato di ottobre in deciso calo, la dinamica di fondo in Italia è inferiore a quella dell’area dell’euro (fig. 3).




Le indagini qualitative continuano a prefigurare un’attenuazione delle attese inflazionistiche. Si attende una decisa flessione dell’inflazione di ottobre, grazie a un rilevante effetto base, legato all’impennata osservata lo scorso anno sui beni energetici; tale flessione dovrebbe interessare maggiormente l’Italia rispetto ai partner europei. L’effetto potrebbe essere attenuato dalle nuove tensioni in Medio Oriente.

Il quadro degli indicatori congiunturali disponibili prefigura nel complesso un moderato recupero dei ritmi produttivi nella seconda metà dell’anno, sebbene la fiducia di famiglie e imprese stia peggiorando. Sulla base dei modelli dell’UPB nel terzo trimestre il PIL dell’Italia sarebbe variato in misura contenuta: in lieve flessione secondo le indicazioni delle inchieste qualitative o in recupero moderato sulla base degli indicatori di offerta (fig. 4).




Nel complesso del 2023, grazie anche a un graduale miglioramento della dinamica produttiva nell’ultimo scorcio dell’anno, il PIL aumenterebbe dello 0,8 per cento, come già prefigurato in occasione dell’esercizio di validazione delle previsioni dell’ultima Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF).

Nel medio termine, i rischi delle previsioni sono al ribasso. I potenziali shock avversi sul quadro internazionale si affiancano in ambito nazionale alle criticità sull’avanzamento delle opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

L’UPB ha adottato un nuovo indicatore sull’accesso al credito che utilizza una combinazione di dati quantitativi e qualitativi pubblicamente disponibili, calcolato per l’economia italiana nel periodo compreso tra il primo trimestre 2008 e il terzo del 2023. L’indicatore misura il disallineamento tra condizioni di offerta e di domanda di credito. Valori dell’indice superiori a 50 indicano condizioni creditizie restrittive, mentre valori inferiori segnalano condizioni di credito favorevoli (fig. 5).




L’indicatore contrassegna la recessione del 2008-09 come l’episodio più severo di difficoltà nell’accesso al credito sperimentato dall’economia italiana nell’ultimo quindicennio. Alla fase di recupero che ha interessato il 2010 è corrisposta un’offerta di credito relativamente espansiva fino al secondo episodio recessivo nel periodo 2012-14, culminato con l’esplosione della crisi del debito sovrano. L’indicatore si è poi collocato su valori contenuti (sotto quota 30), confermando che gli ostacoli nell’ottenimento di finanziamenti bancari sono meno stringenti nei periodi di crescita economica sostenuta o di politica monetaria accomodante. Tra la fine del 2022 e l’avvio del 2023 l’indicatore ha raggiunto un nuovo picco storico, pressoché analogo a quello registrato nel 2008.

https://www.upbilancio.it/


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Etichette: Dati inflazione nazionale e globale (aggiornamento costante)

PREZZI AL CONSUMO (DATI PROVVISORI) - OTTOBRE 2023

Secondo le stime preliminari, nel mese di ottobre 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento di 1,8% su base annua, da +5,3% del mese precedente.




La consistente decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli energetici, sia non regolamentati (da +7,6% a -17,7%) sia regolamentati (da -27,9% a -32,7%), e in misura minore al calo degli alimentari non lavorati (da +7,7% a +5,0%) e lavorati (da +8,9% a +7,4%). Tali effetti risultano solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi dei servizi relativi all’abitazione (da +3,7% a +4,0%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +3,8% a +4,0%).




L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta anch’essa (da +4,6% a +4,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +4,8%, registrato a settembre, a +4,2%).




Frena decisamente la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +6,0% a +0,1%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +4,1%), riportando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni su valori ampiamente positivi (+4,0 punti percentuali, dai -1,9 di settembre).




Rallentano ulteriormente in termini tendenziali i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,1% a +6,3%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +6,6% a +5,6%).




La diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve principalmente alla decelerazione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-1,9%), dei servizi culturali, ricreativi e per la cura della persona (-0,9%) e dei servizi relativi ai trasporti (-0,6%); tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’incremento nel ritmo di crescita dei prezzi degli energetici regolamentati (+12,0%) e dei servizi relativi all’abitazione (+0,4%).




L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +5,1% per la componente di fondo.




In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e dell’1,9% su base annua (in netta decelerazione da +5,6% di settembre).




https://www.istat.it/
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Etichette: Dati inflazione nazionale e globale (aggiornamento costante)

Ministero dell'Istruzione e del merito MIUR. Tutta la modulistica in un'unica pagina

  • Trasferimento per la scuola dell'infanzia
  • Passaggio di ruolo per la scuola dell'infanzia
  • Trasferimento per la scuola primaria
  • Passaggio di ruolo per la scuola primaria
  • Trasferimento per la scuola secondaria I grado
  • Passaggio di cattedra per la scuola secondaria I grado
  • Passaggio di ruolo per la scuola secondaria I grado
  • Trasferimento per la scuola secondaria II grado
  • Passaggio di cattedra per la scuola secondaria II grado
  • Passaggio di ruolo per la scuola secondaria II grado
  • Trasferimento per il personale educativo
  • Passaggio di ruolo per il  personale educativo
  • IRC - Domanda di passaggio di ruolo - PR1 scuola dell'infanzia e primaria
  • IRC - Domanda di passaggio di ruolo - PR2 scuola secondaria I e II grado
  • IRC - Domanda di trasferimento - TR1 scuola dell'infanzia e primaria
  • IRC - Domanda di trasferimento - TR2 scuola secondaria I e II grado
  • Domanda di trasferimento - personale amministrativo, tecnico ed ausiliario
  • Domanda di passaggio di profilo - personale amministrativo, tecnico ed ausiliario
  • Domanda di trasferimento - personale ATA reclutato ai sensi dell'art. 58 D.L. 21 giugno 2013, n. 69- mobilità straordinaria
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Etichette: Modulistica del Ministero dell'Istruzione e del merito
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