In Italia l'inflazione dovrebbe passare dal 5,9% del 2023, all'1,8% del 2024, al 2,2% del 2025: è quanto si legge nelle Prospettive economiche dell'OCSE presentate oggi a Parigi.
Economic Outlook dell'OCSE, rapporto intermedio febbraio 2024
Rafforzare le basi per la crescita
L’economia globale si è dimostrata resiliente nel 2023, ma ci sono segnali di un rallentamento della crescita con l’entrata in vigore della politica monetaria restrittiva. Si prevede che la crescita globale rimarrà moderata nel 2024 e nel 2025, con un’inflazione in calo verso l’obiettivo nella maggior parte dei paesi entro il 2025. I principali rischi a breve termine includono elevate tensioni geopolitiche, in particolare se i conflitti in Medio Oriente dovessero perturbare i mercati energetici, e l’incertezza sull’andamento dei mercati energetici. forza dell’impatto continuo derivante dall’aumento dei tassi di interesse.
Il rapporto intermedio afferma che la politica monetaria dovrebbe rimanere prudente per garantire che l’inflazione ritorni durevolmente al livello target, anche se i tassi di interesse ufficiali possono essere abbassati man mano che l’inflazione diminuisce. I governi devono concentrarsi sulla garanzia della sostenibilità fiscale, anche attraverso misure volte a ridurre le future pressioni sulla spesa. Sono necessarie riforme politiche strutturali per rafforzare le basi di una crescita sostenibile, con priorità chiave nell’accelerare la decarbonizzazione, rilanciare il commercio globale e migliorare i risultati scolastici.
Il Rapporto intermedio è un aggiornamento sulla valutazione contenuta nell’Economic Outlook dell’OCSE, volume 2023, numero 2 (numero 114).
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